CRIOBOLIO (dal gr. κριός "ariete" e βάλλω "colpisco")
Rito proprio del culto di Cibele, affine al taurobolio, ma meno importante. La cerimonia consisteva in origine nella cattura di un ariete che veniva sgozzato su di una fossa a questo scopo preparata, sotto la quale l'iniziato riceveva la doccia del sangue della vittima. Naturalmente, durante l'Impero romano la cerimonia della cattura si ridusse a un simulacro, ma un passo di Prudenzio ci descrive il rito con parole così vive, che tradiscono un ricordo personale. Troviamo infatti il criobolio ricordato ancora su iscrizioni della fine del sec. IV d. C. Non v'ha dubbio che con la discesa nella fossa si voleva simboleggiare la morte del vecchio uomo e con l'infusione del sangue si voleva in origine ottenere un aumento di forza materiale; in età romana, però, solo una rinascita spirituale, ciò che permise ai pagani del sec. IV (e il culto pagano più tenace dopo la pace costantiniana fu appunto quello di Cibele) di paragonare il battesimo di sangue a quello cristiano dell'acqua.
Bibl.: F. Cumont, Le religioni orientali nel paganesimo romano, trad. di L. Salvatorelli, Bari 1913, pp. 69-71. Per le testimonianze epigrafiche, vedi in De Ruggiero, Dizionario epigrafico, II, 1275 segg.