CRESPI, Giovanni Battista, detto il Cerano
Architetto, pittore, scultore, nato a Cerano (onde il suo soprannome) intorno al 1576, morto a Milano nel 1632. Abbandonati gli studî letterarî, sembra si sia educato all'arte prima a Venezia e a Roma, donde gli deriva un certo manierismo che non l'abbandonò mai e che si riscontra fin dalle sue prime opere commisto a caratteri prettamente lombardi. Dal 1598 in poi ebbe importantissimi lavori dalla fabbrica del Duomo di Milano: specialmente durante i preparativi dei festeggiamenti per la canonizzazione di S. Carlo Borromeo (in onore del quale dipinse una serie di enormi quadri rappresentanti miracoli e azioni della vita), e quando, dopo il 1629, vi fu nuovo fervore per la facciata. Nel 1629 ottenne la carica di ingegnere della fabbrica e di sovrintendente a tutti i lavori di statuaria del Duomo. Uomo di non comune cultura, il C. ebbe dal cardinale Federico Borromeo la direzione dell'Accademia Ambrosiana, da lui fondata nel 1621 per risollevare la decadenza dell'arte.
Le opere di pittura del C. si distinguono per grandiosità, per larghezza di pennellata fatta di audaci contrasti e per forza plastica. In questi caratteri si possono riconoscere suoi rapporti con Gaudenzio Ferrari. Delle numerose opere che il C. ci ha lasciato pochissime sono quelle firmate e datate: del 1600 è la Promessa Francescana del Kaiser-Friedrich-Museum di Berlino; dell'anno seguente il Battesimo di Cristo della Galleria di Francoforte; del 1610 una Pietà del Museo civico di Novara; del 1618 il grande Battesimo di S. Agostino nella chiesa di San Marco in Milano. Altri dipinti suoi si conservano in molte chiese di Milano e nelle gallerie di Milano, Firenze, Cremona, Torino, ecc. Della sua opera di architetto è da ricordare la facciata della chiesa di San Paolo alle Monache in Milano. Come scultore, è noto soprattutto per il progetto della colossale statua di S. Carlo ad Arona (disegno gigantesco nella Biblioteca Ambrosiana).
Bibl.: Oltre alla bibl. di H. Voss, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, VIII, Lipsia 1913, v.: G. Nicodemi, Pittori lombardi del Seicento, Roma 1922; id., Il Cerano, in Per l'arte sacra, 1924, fasc. 1; U. Ojetti, L. Dami, N. Tarchiani, La pitt. ital. del Seicento e del Settecento alla mostra di Pal. Pitti, Milano 1924; C. Ricci, Un quadro del Cerano, in Boll. d'arte, 1913, pp. 312-14 e, notevole fra tutti, lo studio compiuto da N. Pevsner, Die Gemälde des G. B. C., genannt Cerano, in Jahrb. d. preuss. Kunstsamml., XLVI (1925), pp. 259-85; id., Nachtrag zu G. B. C., genannt Cerano, ibid., XLIX (1928), pp. 48-49; G. Nicodemi, Daniele C., Busto Arsizio 1930, pp. 17-21.