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CRÉQUY

di Giuseppe GALLAVRESI - Enciclopedia Italiana (1931)
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CRÉQUY

Giuseppe GALLAVRESI

. Illustre casata francese investita di molti feudi e titoli e il cui nome si mantenne spesso anche grazie a sostituzione di discendenti di linea femminile. Pertanto i beni della linea primogenita della casa di C. furono lasciati in eredità nel 1574 dal principe di Poix, Antoine "sire de Créquy et de Canaples", cardinale, ultimo maschio della sua linea, al figlio di sua sorella Maria. Questa aveva sposato nel 1543 Gilbert de Blanchefort, castellano della terra omonima presso Limoges. In forza di questo testamento, Antoine de Blanchefort, figlio di Gilbert, dovette assumere lo stemma e il nome dei C. Suo figlio, Charles de C., sposò nel 1595 Madeleine de Bonne, di antichissima famiglia della diocesi di Gap e figlia del connestabile François, che nel 1620 ottenne la registrazione delle Regie lettere patenti con le quali il suo titolo di duca di Lesdiguières era trasmissibile al genero. Quest'ultimo non portò dunque più il suo nome agnatizio di Blanchefort, ma quello di C. e il titolo di duca di Lesdiguières. Guerreggiò col suocero contro il duca di Savoia negli ultimi anni del sec. XVI, divenne maresciallo di Francia nel 1621, fu ferito all'assedio di Verrua il 17 novembre 1625, fu inviato ambasciatore di Francia a Roma nel 1633 e l'anno seguente presso la Repubblica di Venezia. Nel 1635 prese il comando di diecimila francesi che, collegati con le truppe del duca di Savoia, cacciarono gli Spagnoli, comandati dal marchese di Legañes, dalle rive del Ticino. Tutta quella campagna d'Italia fece molto onore al C., che, per altro, il 27 marzo 1638, mentre accorreva per liberare il forte di Breme sul Po, assediato dal Legañes, fu ucciso da un colpo di cannone. Un altro, C., François, fu pure maresciallo di Francia e il figlio di questo ultimo, François-Joseph, generale di grandi attitudini strategiche, guerreggiò a sua volta in Italia contro il principe Eugenio di Savoia e cadde ucciso nel 1702 alla battaglia di Luzzara. Sua moglie fu Carlotta d'Aumont, che ereditò nel 1710 una grossa sostanza da suo zio, l'arcivescovo di Reims, in circostanze che si prestarono a insinuazioni scandalose, raccolte nei Mémoires del duca di Saint-Simon. Questi racconta pure come nel 1718 alla morte dell'abate d'Estrées, altro prelato mondano, con cui si era legata, la marchesa di C. diede l'esempio d'una edificante conversione.

Un altro ramo dei C. durò fino al 10 dicembre 1800, data della morte del marchese di Créquy-Hémont. Sua madre Renée Caroline de Froullay, vedova del penultimo marchese di C., sopravvisse al figlio fino al 2 febbraio 1803, quando morì, novantenne. Sotto il suo nome furono pubblicati nel 1834 dei Souvenirs, opera invece di un certo de Courchamps.

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