Cremona
La città lombarda, fondata dai Romani nel 218 a. C. sul luogo di un centro anteriore, al fine di fronteggiare Annibale e i Boi suoi alleati, oltre che per preparare la conquista della Padania, conobbe nel corso della sua storia alterne vicende. La storia tormentata della C. antica e medievale fu dovuta anche alla sua posizione geografica, occupando essa un settore strategicamente importante sulla riva sinistra del Po.
Nel XIII sec. molto accese furono le lotte intestine tra i ghibellini, guidati dal Pelavicino e da Buoso da Duera, e i guelfi guidati dai Cavalcabò; dopo la battaglia di Benevento la parte guelfa prevalse sulla ghibellina e non volle riconoscere Enrico VII. Perciò l'imperatore saccheggiò C. e le tolse, oltre al titolo di città, il vasto contado e le rendite.
Di C. nemica a Enrico D. parla in Ep VII 22 Quid, praeses unice mundi, peregisse praeconicis cum cervicem Cremonae deflexeris contumacis? A questo proposito C. è ricordata più volte nella Cronica di G. Villani, mentre molti episodi delle cronache cremonesi del XII e XIII sec. sono riportati da Salimbene.
Lingua. - In VE I XV 2 è nominata assieme a Brescia e Verona, come città confinante con Mantova: è difficile dire se l'accostamento sottintende la coscienza di una specifica vicinanza anche delle rispettive parlate (v. MANTOVA); mentre tutt'al più implicito sarà il riconoscimento della parentela del dialetto cremonese col bresciano. La menzione di C. torna in I XIX 2 nel ragionamento scalare per cui, come c'è un volgare proprio di C., così via via di sempre maggiori unità geografiche fino al volgare totius Ytaliae: ma è difficile credere che il valore dell'accenno superi quello di un esempio scelto in sostanza a caso tra i dialetti dell'Italia " di sinistra " (il Marigo [ediz. del De vulg. Eloq. 158] si spinge senz'altro a ipotizzare un riferimento alla specifica poesia didattico-moralistica cremonese del '200: il Patecchio, Ugo di Perso, cui si dovrebbe, forse, aggiungere il più notevole Uguccione).