credibilita
credibilità Capacità delle autorità di politica economica di convincere i soggetti privati che gli impegni presi dalle stesse autorità verranno in effetti mantenuti e che quindi le loro azioni future saranno coerenti con gli annunci fatti precedentemente.
La questione della c. ha assunto rilievo nella teoria della politica economica con l’affermazione dell’ipotesi di aspettative (➔ aspettativa) razionali, in relazione agli annunci di politica monetaria della Banca Centrale (BC). Si assuma che la BC dichiari un obiettivo di inflazione, per es. il 2%. Se viene creduto, lavoratori e datori di lavoro potrebbero accordarsi per aumenti dei salari nominali del 2%, al fine di mantenere inalterati i salari reali. La BC, però, sapendo che è costoso rivedere frequentemente i contratti, potrebbe decidere – una volta che gli accordi siano stipulati – di perseguire un’inflazione più elevata (per es., il 4%), mettendo in atto una politica monetaria più espansiva, al fine di ridurre i salari reali e quindi spingere le imprese ad assumere un maggior numero di lavoratori, stimolando così l’occupazione e la produzione aggregata. Se, però, gli operatori privati intuiscono le intenzioni della BC, non crederanno al suo annuncio e si aspetteranno un’inflazione più alta rispetto all’obiettivo dichiarato. Potrebbero, perciò, accordarsi per incrementi salariali del 4%, sapendo che i prezzi saliranno in effetti di tale percentuale. L’inflazione sarebbe alla fine proprio pari al 4%. Si chiama ‘prezzo della mancanza di c.’ la differenza tra un’inflazione al 4% e una al 2%. La mancanza di c. dell’annuncio della BC è legata all’esistenza di incentivi a rinnegare le promesse fatte. Se, come nell’esempio precedente, la BC persegue un obiettivo di occupazione superiore al livello in cui si assesterebbe il mercato autonomamente, l’incentivo a rinnegare la sua promessa di bassa inflazione esiste e gli operatori privati, dotati di aspettative razionali, saranno in grado di individuarlo e di prevedere l’incoerenza temporale (➔) della BC. La questione della c. della politica monetaria è stata esplorata nel modello Barro-Gordon (➔ Barro-Gordon, modello di).
Al fine di rafforzare la c. della BC, si ritiene necessario proteggere la sua indipendenza dalla politica, in modo da ridurre il rischio che essa persegua scopi di crescita dell’occupazione incompatibili con l’obiettivo di inflazione annunciato. Una BC la cui indipendenza sia costituzionalmente tutelata avrebbe una maggiore facilità a formare e difendere una reputazione di fermezza nei confronti dell’inflazione e, quindi, a convincere gli operatori privati a non soffrire di alcun inflationary bias («inclinazione inflazionistica»).
La questione della c. e dell’indipendenza dei policy makers va oltre l’ambito della politica monetaria. Essa si pone per qualsiasi azione di politica economica i cui esiti dipendono dall’interazione strategica tra policy makers e operatori privati, come per es. nel caso della politica di privatizzazione di un’azienda, che produca un servizio pubblico soggetto a regolazione. Il valore che i potenziali acquirenti sono disposti a pagare per le azioni dell’azienda in questione dipenderà dal profilo atteso dei prezzi del servizio che il regolatore consentirà negli anni seguenti. Qualora la regolazione del servizio preveda una dinamica dei prezzi basata, per es., sul price cap (➔), i potenziali acquirenti sapranno di dover sopportare soltanto i rischi legati all’evoluzione della domanda e dei costi delle materie prime, ma non dovranno sopportare alcun rischio regolatorio. La c. della regola del price cap è legata all’indipendenza del regolatore, ovvero alla sua insensibilità rispetto ai vantaggi politici di breve periodo derivanti dalla possibilità di deviare dalla regola, bloccando i prezzi del servizio. In assenza di una regolazione credibile, i potenziali acquirenti incorporeranno il rischio regolatorio e ridurranno di conseguenza il prezzo che sono disposti a pagare per l’acquisto delle azioni. Il minor ricavo derivante dalla privatizzazione sarebbe attribuibile alla mancanza di c. della regolazione.