Cratilo
Filosofo (n. ad Atene, vissuto nella seconda metà sec. 5° a.C.). Secondo Aristotele fu maestro di Platone e lo introdusse alla dottrina di Eraclito, di cui era seguace e che portò alle sue ultime conseguenze e alla sua crisi. Non solo non era per lui possibile «tuffarsi due volte nello stesso fiume», ma neppure una volta sola, giacché, in ogni istante, esso è e non è lo stesso fiume. Egli negava con ciò la possibilità di ogni affermazione vera sul reale, e persino quella di pronunciare qualsiasi parola, limitandosi quindi, come dice Aristotele, a «far cenno con il dito». Da lui prende nome il dialogo di Platone che tratta il problema del linguaggio e del quale sono interlocutori Ermogene, Cratilo e Socrate.