CRATETE (Κράτης)
Filosofo cinico, nato a Tebe. Visse nella I metà del IV sec. a. C. Un'erma del Museo Nazionale di Napoli, derivata, insieme ad altre copie, da una statua bronzea della II metà del IV sec., rappresenta C. come un uomo maturo dalla folta barba e dai capelli spioventi in ciocche disordinate sulla fronte, secondo il tipo del filosofo cinico. La bocca incurvata, gli occhi infossati e la linea diritta del naso dànno al ritratto una viva espressione individuale. Essa si può ritrovare nella figura di. C. che appare in un dipinto della Farnesina ove è illustrato il suo incontro con Ipparcheia (v.). C., che indossa un mantello da viaggio ed una pelle caprina, appare anche qui con folta barba e capelli spioventi.
Il nome di C. compare su una delle tazze con danza macabra del tesoro di Boscoreale, in cui il cesellatore ha voluto attribuire ad ognuno degli scheletri, variamente atteggiati, un nome illustre. C. e Monimo, i due cinici, vi appaiono circondati da cani urlanti.
Bibl.: J. J. Bernoulli, Griechische Ikonographie, Monaco 1901, II, 101; H. Fuhrmann, in Röm. Mitt., 55, 1950, p. 86 ss.; J. Sieveking, in Deutsche Literaturzeitung, 53, 1932, p. 2188 s.; K. Schefold, Die Bildnisse der antiken Dichter, Redner und Denker, Basilea 1943, pp. 89, 163, 167.