craniofaringioma
Tumore endocranico che si sviluppa da residui embrionari del dotto tra ipofisi e faringe. I c. sono tumori a struttura complessa, che si sviluppano durante l’infanzia e l’adolescenza e la cui sintomatologia è caratterizzata da cefalea, disturbi visivi per compressione sul chiasma ottico, disturbi endocrini per interessamento dell’ipofisi. Nell’età infantile il c. ha maggiore invasività e importanti aderenze di tipo infiammatorio con le adiacenti strutture vascolari e nervose, e calcificazioni. La terapia chirurgica si prefigge di normalizzare l’ipertensione endocranica quando presente, la rimozione della compressione sulle strutture ottiche, la prevenzione della ricrescita del tumore. In età pediatrica c’è un alto tasso di recidive, di esiti permanenti dell’intervento, di mortalità. Per tali motivi, rispetto al passato (quando l’obiettivo primario della chirurgia era rappresentato dall’asportazione totale del c.), l’orientamento attuale si è spostato verso un trattamento chirurgico più conservativo associato alla radioterapia. Anche la radioterapia metabolica tramite radioisotopi o l’iniezione di interferone-alfa nella cavità cistica (nalla varietà cistica del c.) si sono rivelati efficaci nell’indurre la morte delle cellule del craniofaringioma.