CRANACH, Lucas, il vecchio
Pittore. Nacque nella Franconia superiore a Kronach (donde il suo nome) nel 1472, morì a Weimar nel 1553. È il maestro principale della scuola sassone del sec. XVI, anzi il pittore più notevole della Germania settentrionale e orientale di quel tempo. Un viaggio in Austria, nei primi anni del secolo, lo mise a contatto con l'Altdoifer. Né poté sottrarsi all'influenza di Du̇rer, che tuttavia non fu decisiva per lui. Nel 1505 si stabilì a Wittemberga come pittore aulico dell'elettore di Sassonia, Federico il Savio, dal quale fu mandato in Olanda per dipingere il ritratto di Carlo V fanciullo; stette poi anche al servizio degli elettori Giovanni il Costante e Giovanni Federico il Magnanimo. Protestante fervente, fu amico di Lutero, di cui si hanno molti ritratti di sua mano o provenienti dalla sua bottega. Due suoi figli, Hans e Lucas (il Giovane), lavorarono nel suo studio e continuarono a dirigerlo, dopo la sua morte. A partire dal 1509, egli e i suoi aiuti presero a segnare i dipinti con lo stemma che gli era stato attribuito nel 1508: il drago. Le sue opere, moltiplicate nella sua bottega operosa (ed è difficile sovente distinguere l'originale dalle repliche), sparse in quasi tutte le gallerie d'Europa, lo mostrano un artista borghese, arido, qualche volta scurrile; spesso però egli riesce aggraziato. Le sue rappresentazioni di Venere e di Lucrezia, di cui si hanno numerose repliche, e alcune scene di soggetto antico (Giudizio di Paride, ecc.) sono notissime coi loro nudi manierati e sensuali. I migliori esemplari hanno tuttavia un fascino singolare. I suoi primi lavori del principio del sec. XVI si distinguono per freschezza del paesaggio, colore caldo e vivace, sentimento intenso ora idillico ora mesto. Il C. fu operoso incisore: e alcune delle sue stampe più antiche raggiungono una potenza espressiva degna di Dürer. Contribuì anche alla diffusione della stampa a colori.
Ricordiamo tra le opere più importanti del C. due stampe in legno della Crocifissione a Berlino (una con la data: 1502); Ritratto di Stefano Reuss nel Museo germanico di Norimberga (1503); il Riposo nella fuga in Egitto nel Kaiser-Friedrich-Museum di Berlino (1504?); l'altare di S. Caterina nella Galleria di Dresda (1506); l'Altare con la genealogia di Cristo nello Staedelmuseum a Francoforte sul Meno (1509); la Venere a Leningrado (1509); il Ritratto di Cristoforo Scheurl nel Museo germanico di Norimberga (1509); Madonna sotto i tigli nella cattedrale di Breslavia (1509); Ritratti di Enrico il Pio e di sua moglie a Dresda (1514); S. Maria Maddalena nel Wallraf-Museum di Colonia (1525); Venere al Louvre (1529); Autoritratto agli Uffizî (1550). Disegni del C. si trovano in molte collezioni.
V. tavv. CLI e CLII.
Bibl.: Una bibl. fino al 1900 circa si trova in C. Dodgson, Bibliothèque des bibliographies critiques, Parigi 1900; D. Heller, Das Leben und die Werke Lucas Cranachs, 2ª ed., Bamberga 1844; Chr. Schuchhardt, Lucas Cranachs d. Ä. Leben und Werke, Lipsia 1851 e 1871; Warnecke, Lucas Cranachs d. Ä. Beitrag zur Geschichte der Familie, Goerlitz 1879; E. Flechsig, Tafelbilder L. Cranachs d. Ä. und seine Werkstatt, Lipsia 1900; id., Cranachstudien, Lipsia 1900; H. Michaelson, L. Cranach d. Ä., Lipsia 1902; F. Lippmann, Lucas Cranach. Sammlung von Nachbildungen, Berlino 1895; Friedländer, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, VIII, Lipsia 1912 (con bibl.); C. Glaser, Lucas Cranach, Lipsia 1921; O. Benesch, Zur altösterreichischen Tafelmalerei. II. Die Anfänge L. C.s, in Jahrb. d. Kunsth. Samml. in Wien, n. s., II (1924), pp. 77-118; H. Ankwicz v. Kleehoven, C.s Bildnisse d. Dr. Cuspinian u. seiner Frau, in Jahrb. d. preuss. Kunsts., XLVIII (1927), pp. 230-34; F. Stuttmann, Ein übersehener Altar L. C.s. d. Älteren in Hannover, in Zeitschr. f. bild. Kunst, LXI (1927-28), pp. 341-344; L. Baldass, C.s büssender Hieronymus von 1502, in Jahrb. d. preuss. Kunsts., XLIX (1928), pp. 76-81; O. Benesch, Zu C.s Anfängen, in Belvedere, VIII (1929), pp. 144-47.