coworker
s. m. e f. Chi lavora condividendo spazi e servizi con altri.
• Il vantaggio del coworker è questo: paga solo lo spazio di una scrivania e ha Internet, stampante, fax e sala riunioni. Lavora in pieno centro e non si deve nemmeno preoccupare del contratto di affitto. (Massimiliano Salvo, Repubblica, 25 giugno 2013, Genova, p. IV) • Milano può essere la città giusta per ospitare il vertice [europeo sull’occupazione giovanile] mettendo in comunicazione le rappresentanze istituzionali e governative con i nuovi protagonisti del mondo del lavoro, dai coworkers ai makers fino alle nuove esperienze d’impresa sociale che in questi giorni sono «in mostra» durante l’undicesima edizione di «Fa’ la cosa giusta», la fiera del consumo (e dell’impresa) critico e sostenibile. (Cristina Tajani, Unità, 31 marzo 2014, p. 16, Forum) • Il 17 maggio del 2012, nella giornata mondiale contro l’omofobia, [l’Ikea] ha deciso, in autonomia e in assenza di una richiesta specifica da parte dei lavoratori, di «estendere gli istituti previsti per i coworkers partner di una coppia etero sposata con matrimonio civile ai coworkers partner di una coppia di fatto etero o Lgbt (Lesbiche, gay, bisessuali e transgender)». (P[ablo] Cal[zeroni], Secolo XIX, 29 gennaio 2016, p. 21, Genova).
- Espressione inglese composta dal prefisso co- ‘con’ e dal s. worker ‘lavoratore’.
- Già attestato nel Corriere della sera del 16 marzo 2001, Corriere Lavoro, p. 5 (Cristina Coglitore).