COTOPAXI (A. T., 153-154)
Vulcano dell'America Meridionale, che si eleva a 5943 m. nella Cordigliera Reale dell'Ecuador, dominando da S. l'altipiano di Quito. La cima ha un grande cratere, le cui dimensioni furono misurate nel 1880 dal Whymper: diametro nord-sud 602 m., diametro est-ovest 503 m., profondità 366 m. In fondo a questo cratere era una bocca con materie incandescenti. Il Whymper racconta che da questa bocca, a intervalli variabili da mezz'ora ad un'ora, usciva con violenza e con fragore una colonna di fumo.
Il Cotopaxi è costantemente attivo, e le sue eruzioni, quasi sempre tremende, si succedono a brevissima distanza di tempo. Le più forti avvennero negli anni 1533, 1738, 1742, 1744, 1750, 1768, 1803, 1851, 1868, 1869, 1877, 1883, 1885, 1886, 1904. L'eruzione del 1877 fu spaventosa. Il giorno precedente la catastrofe fu vista inalzarsi un'enorme colonna di vapori e di cenere, che il vento trasportò verso il mare, formando una nuvolaglia che oscurò il sole da Guayaquil a Panamá, città posta a ben 1100 km. in linea d'aria dal Cotopaxi. Cominciò ad uscire la lava, e le nevi e i ghiacci che incappucciavano il cratere si fusero e provocarono un'inondazione. Una corrente d'acqua, di fango, di scorie e di rocce scese al piano con una velocità di 600 e più metri al minuto. Tutto quello che si trovava sul suo cammino fu divelto e distrutto. Alcuni ghiaccioni non fusi furono trascinati fino a Latacunga, che dista 50 km. dal cratere. I boati furono uditi a 350 km. di distanza.
L'eruzione del 1768 fu caratteristica per l'enorme quantità di cenere eruttata. Nel periodo 1851-1867 il Cotopaxi fu sempre in attività esplosiva, e le esplosioni erano incessanti.
Questo vulcano fu salito dal Humboldt, nel 1802, fino a 4413 metri: e nel 1858 da Moritz Wagner fino a 5400 m. Il primo che ne raggiunse la cima fu il Reiss nel 1872, seguito poi dallo Stübel nel 1873, dal Whymper e dal Meyer nel 1903.