COTA DE MACUAGUE, Rodrigo de
Poeta spagnolo del sec. XV, di cui ci sfuggono le notizie biografiche. Nacque a Toledo da famiglia ebrea; ma, convertitosi al cristianesimo, combatté violentemente i suoi antichi correligionarî, il che gli valse la satira acerba del contemporaneo A. de Montoro. Verso il 1472, per un mancato invito, compose delle rime scherzose, in cui appaiono deformati con brio molti costumi degli Ebrei spagnoli del tempo. Dovette morire prima del 1497, poiché in un documento di quell'anno è ricordata sua moglie come già vedova.
Egli è il poeta del Dialogo del Amor y un Viejo, opera in cui la lirica spagnola acquista un contenuto più umano. Nella prima parte, condotta sullo schema del "contrasto" medievale, Amore e un Vecchio disputano: prevale la forma dialogica, animata dalla melanconia della vecchiaia che sogna la giovinezza; nella seconda parte il Vecchio ritrova apparentemente l'illusione della vita, che però gli sfugge schernendolo. V'è diffusa un'amarezza drammatica, che sa configurarsi nel verso delicato: si pensa alla leggenda di Fausto.
A torto si attribuirono al C. le Coplas de Mingo Revulgo e le Coplas del Provincial, satire politiche. È da ritenersi fantastica l'attribuzione che l'autore della Celestina fa del suo primo atto al C., tanto più che la rifà anche per Juan de Mena.
Ediz.: Obras, in Nueva bibl. de aut. esp., XXII, pp. 580-91; il Diálogo, in Cancionero general de H. del Castillo, I, Madrid 1882, pp. 299-308.
Bibl.: A. Miola, Un testo drammatico spagnuolo del sec. XV, in In memoria di N. Caix e N.A. Canello, Firenze 1886, pp. 157-189; M. Menéndez y Pelayo, Antología de poetas liricos, Madrid 1889 segg. VI, pp. ccclxxvi-xxxiv.