costruttivismo
Metallo e vetro per un'idea
Il costruttivismo fu un movimento artistico che si sviluppò in Russia a partire dal 1917. Come le altre avanguardie europee, il costruttivismo cercò di rinnovare l'arte, collegandola alla tecnologia e all'industria. Il suo contributo maggiore si ebbe nel campo dell'architettura, con proposte di nuovi edifici, caratterizzati da strutture metalliche e superfici in vetro, che però spesso rimasero allo stato di progetto, come il monumento alla Terza Internazionale
Il costruttivismo nacque in Russia e interessò tutte le arti, ma in particolare l'architettura. Come altri movimenti d'avanguardia il costruttivismo propugnava l'arte astratta, caratterizzata da composizioni geometriche, che si poneva in contrasto con la concezione tradizionale delle scuole di belle arti.
Si sviluppò subito dopo la Rivoluzione russa del 1917 e fu sempre legato alle idee rivoluzionarie: dopo il cambiamento della società russa si voleva anche cambiare l'arte, che avrebbe dovuto essere espressione del proletariato, cioè della classe sociale al potere. Si voleva quindi creare un'arte nuova basata sul lavoro e sulla tecnica per produrre e costruire una società nuova: da qui il termine costruttivismo, che deriva dallo scritto Konstruktivizm di Aleksej Gan del 1922.
Nel 1919 il pittore e architetto Vladimir E. Tatlin progettò l'opera simbolo del costruttivismo: il monumento alla Terza Internazionale, destinato a celebrare la fondazione dell'Internazionale comunista.
Si trattava di una gigantesca struttura a traliccio d'acciaio a forma di spirale, alta più di 400 m; al suo interno si trovavano sospesi quattro grandi volumi in vetro (dal basso verso l'alto un cubo, una piramide, un cilindro e una sfera) che dovevano ospitare uffici e sale per congressi e per spettacoli. I volumi potevano ruotare attorno ai propri assi a velocità diverse: una rotazione all'anno per il cubo, una al mese per la piramide, una al giorno per il cilindro e una all'ora per la sfera, simboleggiando così la continuità del funzionamento dell'istituzione. Di questo progetto, mai realizzato, furono costruiti modelli a grande scala, esposti nel 1920 nelle maggiori città sovietiche e a Parigi nel 1925.
I principali esponenti del costruttivismo furono gli architetti Tatlin, El Lissitzky, Il´ja A. Golosov, i fratelli Leonid, Viktor e Aleksandr Vesnin, Konstantin S. Mel´nikov, Moisei J. Ginzburg. Influenzati dal pittore astratto Kazimir S. Malevič, essi si dedicarono principalmente all'architettura; i loro progetti, raramente realizzati, erano caratterizzati dall'uso di materiali leggeri (ferro e vetro) e dall'assoluta mancanza di simmetria. Spesso gli edifici erano colorati con tinte sgargianti e avevano grandi scritte sulle facciate.
Nei costruttivisti troviamo proposte di edifici proiettati nel futuro: caso esemplare sono i grattacieli orizzontali progettati da Lissitzky, chiamati "le staffe nel cielo": su enormi piloni poggiavano grandi piastre orizzontali, sospese a decine di metri dal suolo! Era molto frequente l'uso dei volumi puri: nel progetto di Ivan I. Leonidov per l'Istituto Lenin un'enorme sfera sospesa avrebbe dovuto contenere un auditorium per 4.000 persone.
Tra gli edifici realizzati, i più interessanti sono quelli progettati da Mel´nikov: il club Rusakov a Mosca (1928), caratterizzato dai tre volumi trapezoidali esterni che ospitano sale per spettacoli, e il padiglione sovietico all'Esposizione di Parigi del 1925, attraversato da una curiosa scala in diagonale. La casa-studio di Mel´nikov ha una forma strana: la pianta scaturisce da due cerchi incastrati, che formano un 8. Nel club Zujev, realizzato a Mosca nel 1929 da Golosov, un grande cilindro vetrato con all'interno le scale è incastrato tra le due ali dell'edificio, in posizione angolare.
In queste poche opere realizzate si trovano applicati i principi rivoluzionari e anticonformisti che caratterizzarono questa avanguardia ma che, al tempo stesso, per le loro difficoltà di attuazione fecero esaurire il costruttivismo in pochi anni (dal 1917 al 1930).