COSTANZO GALLO (Flavius Claudius Iulius Constantius Gallus)
Figlio di Giulio Costantino e di Galla, nipote di Costantino, Cesare (351 d. C.), sposò la vedova di Annibaliano, regnò in Oriente, ma le sue malversazioni lo fecero richiamare in Italia ove fu decapitato (354).
Oltre che dalle monete, specie della zecca di Antiochia, ove appare generalmente come il tipo del bel principe giovane e raffinato, ma con tratti che si staccano da quelli dei prìncipi della casa costantiniana (solo alcune monete della zecca di Roma sono coniate a suo nome col tipo di Magnenzio, mentre in altre è adottato, ringiovanendolo, il tipo di Costanzo II), il suo ritratto ci è conservato da una miniatura nella copia vaticana del Cronografo del 354 e da una bella gemma del Cabinet des Médailles di Parigi; si è voluto inoltre riconoscere in due busti del Museo Nazionale Romano e della gliptoteca di Monaco.
L'immagine del codice, che è una copia del XVI sec., è un ritratto convenzionale di un bel giovane raffinato dai tratti classicheggianti nel fasto della sua porpora; la gemma, invece, accentua la curvatura del grande naso, la vicinanza della piccola bocca serrata al naso, la grandezza dell'occhio, la lunghezza delle chiome curate.
Bibl.: H. Cohen, Monn. Emp., p. 31 s.; R. Delbrück, Spätantike Kaiserporträts, Berlino-Lipsia 1933, p. 24, 40, 83, 158, fig. 52 (ritratto del Cronografo), tav. 9 (monete); tav. 75, 1 (gemma); H. Stern, Le Calendrier de 354, Parigi 1954; S. Stucchi, in Boll. d'Arte, XXXVI, 1951, pp. 201-205.