ANTEGNATI (Lumesani?), Costanzo
Nato a Brescia circa il 1550 da Graziadio e Antea (?) morto dopo il 1619. Rappresenta la quarta generazione di questa celebre famiglia di organari bresciani - ma di origine cremonese - fondata da Bartolomeo nel Quattrocento. Nella discendenza di Bartolomeo vanno inoltre ricordati Giovan Francesco, fabbricante anche di arpicordi, Giovanni Jacopo, costruttore (1553) dell'organo del duomo milanese, e Graziadei Antonio, il quale è fama fosse anche esecutore abilissimo. Gli organi costruiti dagli Antegnati sommerebbero, secondo alcuni, a circa 400.
Costanzo A. diresse la costruzione dei suoi organi, ma fu anche compositore e teorico dell'arte organica. Si dichiara allievo di Girolamo Cavazzoni, detto Girolamo da Urbino, e rappresenta, nelle forme del Ricercare e della Canzone francese, una generazione di passaggio, che trae profitto, da un lato, dalle conquiste cromatiche dal libero contrappunto del madrigale, mentre dall'altro resiste ancora alla tendenza verso la melodia recitante, che sempre più si fa viva, quanto più si avvicina l'anno 1600. Fu organista del duomo di Brescia (1584?-1619?).
Poco studiate sono rimaste, sinora, le sue molte composizioni, specialmente quelle da chiesa (messe, salmi, canzoni sacre). Il Torchi lo considera autore senza genio. L'Antegnati ha anche un libro di Madrigali a quattro (1571). Ma il suo nome è raccomandato specialmente al libro di Ricercari - opera sedicesima - pubblicato nel 1608 e intitolato L'Antegnata, non solo per le musiche in esso contenute, ma anche, e soprattutto, per l'introduzione annessavi, dal titolo L'arte organica, che ci offre un catalogo degli organi costruiti dagli Antegnati, notizie, nel Discorso ai lettori, sugli "illustri ed eccellentissimi suonatori d'organo" e indicazioni sull'arte della registrazione. Insieme col Transilvano del Diruta e con le Conclusioni del suono dell'organo op. 20 del Banchieri, è libro fondamentale per la conoscenza dell'arte organica e organistica nel passaggio dal Cinque al Seicento.
Quattro libri di Canzoni strumentali a quattro furono, se non pubblicati, annunciati dall'editore Vincenti per l'anno 1619. Quindici Canzoni francesi, per le quali si ricollega a Florentio Maschera, furono comprese in due antologie dei primi del Seicento. Tre Ricercari sono in Torchi, L'Arte Musicale in Italia, III.
Bibl.: Lanfranco, Scintille di musica, Brescia 1533, p. 143; O. Rossi, Elogi storici d'illustri bresciani, Brescia 1620, p. 500; G. Serassi, Sugli organi, Lettere, Bergamo 1816; A. Valentini, I musicisti bresciani e il Teatro Grande, Brescia 1894, pp. 12-13; D. Muoni, Gli Antegnati, Milano 1883.