COSTANTINO XI, Dragazes, imperatore d'oriente
UItimo della sua dinastia, nacque nel 1403 da Manuele II Paleologo. Cominciò a guerreggiare nel 1429 contro i Franchi della Morea insieme col fratello Tommaso e l'esito della guerra fu la scomparsa (1432) di quel principato franco che durava dal 1204. Poi, sempre con Tommaso, scese in lotta contro l'altro fratello Teodoro despota di Mistrà. Ottenuto, nel 1443, il despotato, continuò a combattere contro i Turchi, nella Beozia e nella Tessaglia (1445-46).
Ma già l'imperatore Giovanni VIII, quando s'era recato in Italia per trattare l'unione della chiesa ortodossa con la chiesa di Roma, gli aveva affidata la reggenza dell'Impero; ora, alla morte di Giovanni VIII, a C. riuscì di eludere gl'intrighi del fratello Demetrio e di farsi riconoscere imperatore. Il 6 gennaio 1449 era incoronato a Mistrà.
Il compito che si presentava al nuovo sovrano era gravissimo. C'era, da un lato, la questione dell'unione della chiesa ortodossa con quella latina, unione alla quale C. era decisamente favorevole, seguendo in ciò la politica di Giovanni VIII, ma alla quale contrastava una forte opposizione. Sì che quando, il 12 dicembre 1452, l'imperatore fece solennemente proclamare l'unione, in Santa Sofia, alla presenza del legato papale, del patriarca Gregorio e di una folla di preti, scoppiò una sommossa popolare. Malvista dalla massa della popolazione, l'unione non apportava nemmeno quei vantaggi di carattere politico che C. si riprometteva. Egli s'era deciso al passo ultimo, infatti, soprattutto per assicurarsi l'aiuto degli stati cristiani d'Occidente contro il Turco, ma l'aiuto non venne, o venne in così scarsa misura da riuscire inefficace.
La situazione dell'Impero di fronte ai Turchi era infatti divenuta disperata, e se, per i primi due anni di regno, C. era riuscito i mantenere col sultano Murād rapporti pacifici, che pur a mala pena velavano l'effettiva sudditanza di Bisanzio, ora, salito al trono Maometto II (1451), la lotta si aprì. Disperate le condizioni dell'imperatore che poteva far assegnamento solo su poche migliaia di uomini, soprattutto sui Genovesi del Giustiniani, mentre i Turchi avevano raccolto un formidabile esercito. Tuttavia C. e il Giustiniani riuscirono per due mesi di lotta disperata a tener testa al nemico, e solo il 29 maggio 1453, ferito gravemente il Giustiniani, C. cadeva da eroe, mentre i Turchi irrompevano nella città.
Bibl.: C. Mijatovic, Constantine, the last Emperor of the Greeks, Londra 1892; E. Pears, The Destruction of the Greek Empire, Londra 1903; G. Schlumberger, Le siège, la prise et le sac de Constantinople par les Turcs en 1453, Parigi 1914.