COSTANTINO Siculo (Κωνσταντῖνος Σικελός)
Poeta bizantino del sec. IX. Siciliano d'origine, studiò a Costantinopoli sotto Leone il Filosofo, matematico nella scuola di Magnaura. Scrisse in distici elegiaci un velenoso attacco contro il maestro accusandolo di paganesimo e di empietà. Rimproverato per avere sparlato del maestro anche dopo morto, ribadì in trimetri giambici le accuse contro Leone, dichiarandosi "patricida dell'empio maestro", appellandosi a Cristo sola fonte di verità e imprecando contro gli eretici e i miscredenti. Migliori le anacreontiche, di cui una piange il naufragio dei genitori e dei fratelli, con accenno all'invasione araba della Sicilia.
Bibl.: Matranga, Anecdota graeca, Roma 1850, pp. 555-559, 689-698; Bergk, Poetae lyrici graeci, III, pp. 1085-90; Lancia di Brolo, Storia della Chiesa in Sicilia, II, Palermo 1884, pp. 340-342; K. Krumbacher, Gecshichte der byzantinischen Litteratur, 2ª ed., Monaco 1897, p. 723; J. B. Bury, History of the eastern Roman Empire, Londra 1912, pp. 440-441.