COSTANTINO II (Flavius Claudius Constantinus)
Imperatore romano.
Secondo figlio di Costantino Magno e primo dal matrimonio con Fausta (?), nato ad Arelate (Arles) nel 316 o 317. Viene nominato Cesare poco dopo (1° marzo 317). Console nel 320, 321, 324, 329, celebra nel 321 i quinquennali, nel 326 i decennali, nel 337 i vicennali. Fin dal tempo della divisione dell'Impero fatta dal padre (335) tiene la prefettura della Gallia. Dopo la morte di Costantino (22 maggio 337) è nominato Augusto (9 sett. 337). Viene ucciso presso Aquileia nel 340.
Il ritratto di C. II sulle monete (Maurice, i, p. 133 55., tav. xii; Delbrück, Spätant. Kaiserporträts, p. 19 s., p. 78 ss., tav. 6) si differenzia notevolmente da quelli dei suoi fratelli, rassomigliando invece a quelli della madre Fausta e del nonno Massimiano Erculio: il naso è breve, dritto oppure lievemente con la punta in su, il mento prominente e rotondo. Da Cesare porta i capelli corti, aderenti al capo, con le punte talvolta terminanti a riccioli sulla fronte ed ha la corona di alloro o la tenia. Da Augusto i capelli scendono lunghi e arricciati sul collo; sul capo è il diadema di pietre e perle. Tra le sculture si crede un suo ritratto una delle tre statue di Monte Cavallo, ora sulla balaustra di piazza del Campidoglio, per l'iscrizione nel plinto Constantinus Caes. Il gruppo, ritenuto prodotto della stessa epoca ed officina, datato in base alla pettinatura corta di una delle altre due statue di Costantino Magno, posta sulla medesima balaustra, non può essere posteriore al 320 circa, né anteriore al 317, anno in cui C. II fu nominato Cesare. Tuttavia, al dato cronologico della pettinatura si oppone la rappresentazione del corpo e del volto del figlio, non più fanciullesca, ma quasi da adulto. Difficoltà non risolta malgrado le varie ipotesi, tra cui quella che l'esecuzione del gruppo sia avvenuta più tardi su modelli più antichi. Si può anche pensare che C., ancora molto fanciullo, fosse assimilato al padre, col quale infatti la statua del Campidoglio mostra di avere molti elementi identici nel corpo, nell'atteggiamento e nei tratti del viso (per quanto è dato scorgere). Lo Stucchi vi ha voluto vedere una statua di ricostruzione di Costantino Magno quando era ancora Cesare. Comunque ai fini della ricerca fisionomica la statua del Campidoglio poco giova, dato il cattivo stato di conservazione del volto.
In base ad uno stringente confronto con le monete (R. Delbrück, Ant. Porphyrwerke, tav. 67, c. 3, medaglione aureo del 326, Costantinopoli; id., Spätant. Kaiserporträts, tav. 6, 3) è stato identificato C. II, fanciullo di 10-15 anni circa, nel busto di porfido dei Musei Vaticani, notevole esempio di classicismo costantiniano (ma da H. Schönebeck, considerato un falso).
Infine sono da ricordare il medaglione sulla tazza di vetro dorato di Colonia (Wallraf-Richartz Museum), se si accetta la datazione del 325-6, in cui in verità il ritratto del fanciullo è poco significativo, ed un ritratto del Museo Torlonia. Nulla hanno a che vedere con C. II la testa marmorea a Roma (Museo dei Conservatori), quella del Foro Romano, due ritratti con diadema, il cosiddetto Marcello nel Museo Lapidario di Arles ed il cammeo del Cabinet des Médailles di Parigi. Al principato di C. II vengono dati dal Delbrück i due torsi di porfido acefali loricati di Berlino e di Torino.
Monumenti considerati. - Statua di piazza del Campidoglio: R. Delbrück, Spätant. Kaiserportr., pp. 116, 135 s., tavv. 46-47; S. Stucchi, Il ritratto di C. del Museo di Cividale, in Studi Goriziani, xxiii, 1950. Busto di porfido del Vaticano: R. Delbrück, op. cit., p. 136 s., tavv. 48-49, fig. 37; id., Antike Porphyrwerke, p. 103 s., tavv. 45-46; H. v. Schönebeck, Die christl. Sarkophagplastik unter Konstantin, in Röm. Mitt., xxxxi, 1936, p. 325, n. 2. Medaglione di Colonia: R. Delbrück, Sp. Kaiserp., p. 132 ss., tav. 45 b. Ritratto del Museo Torlonia: S. Stucchi, in Archeologia Classica, ii, 1950. Testa marmorea nel Museo dei Conservatori: H. S. Jones, Mus. Cons. Catal., p. 70, n. 5, tav. 22. Testa marmorea del Foro Romano: E. Brizio, in Bull. Inst., 1872, p. 228. Ritratti con diadema: Matz-Duhn, Antike Bildwerke, nn. 1933 e 1960. Marcello di Arles: J. Maurice, Attribution à C. II du buste dit de Marcellus au Musée lapidaire d'Arles, in Revue Arch., ii, 1919, p. 51, tav. vi; F. Benoit, Sculptures d'Art Provincial du Bas-Empire en Provence, in Mémoires de la Provence Historique, i, 1950, p. 16; R. Calza, Statua iconica femminile da Ostia, in Bollettino d'Arte, xxxv, 1950, p. 203, fig. 8. Cammeo del Cabinet des Médailles: R. Delbrück, Sp. Kaiserp., p. 137, tav. 73, 3 Torsi acefali di Berlino e di Torino: R. Delbrück, Ant. Porphyrwerke, pp. 104 ss., p. iii, tavv. 47-48.
Bibl.: E. De Ruggiero, Diz., II, i, s. v. Constantinus II (E. Ferrero); O. Seeck, in Pauly-Wissowa, IV, cc. 1026-1028, s. v. Constantinus II; K. Hönn, Konstantin der Grosse2, Lipsia 1945; J. Maurice, Numismatique Constantinienne, I, Parigi 1908, p. 133 ss., tav. XII; J. J. Bernoulli, Röm. Ikon., II, 3, Stoccarda 1894, p. 232 ss.; R. Delbrück, Spätantike Kaiserporträts, Berlino 1933, p. 19 ss., p. 40 ss.; p. 62 s., p. 79 ss., tav. 6; p. 132 ss., tav. 45 B, tavv. 46-49; R. Delbrück, Antike Porphywerke, Berlino 1932, p. 103 ss., tavv. 45-48; H. P. L'Orange, Studien zur Geschichte des spätantiken Porträts, Oslo 1933, p. 55 ss., Kat. n. 82, fig. 156; S. Stucchi, Ritratti della famiglia imperiale costantiniana: Crispo e Costantino II, in Archeologia Classica, II, 1950, p. 206 ss.