COSTANTINO da Monopoli
Scarse le notizie biografiche su C., forlivese di origine (come attesta un documento del 1504, in D'Elia, 1963), monopolitano di adozione. Nella cittadina pugliese acquistò fama di "eccellente pittore" (Indelli, 1779) e tenne scuola (fra i suoi allievi, Filippo Mitricchio). Ancora l'Indelli lo dice cugino di Reginaldo Piramo, il famoso miniaturista al servizio di Matteo Acquaviva, duca d'Atri. Morì a Monopoli (Bari) poco prima del 26 ag. 1513, data di un altro documento in cui risulta defunto (D'Elia, 1963).
È da segnalare, comunque, la posizione del Bellifemine che, mentre in un primo momento (1980) identifica C. con Giovanni Costantino, figlio del pittore già morto nel 1513, recentemente (1982) lo cita come Costantino di Ettore, nato a "Bozzolo" (Mantova) verso il 1485 e morto nel 1553. Ma è ipotesi tutta da verificare.
Poco nutrito, e ancora aperto a segnalazioni e precisazioni, il catalogo del pittore. Sono certamente suoi due dipinti: un S. Antonio da Padova (firmato), nell'omonima chiesa di Monopoli, campeggiante su uno sfondo di paesaggio; la Vergine in trono tra i SS. Lorenzo e Antonio abate, già nella chiesa di S. Angelo, ora conservato in cattedrale, sempre a Monopoli, recante sia data (1517) sia firma apocrife, forse portato a termine, alla morte di C., dal cugino Reginaldo. Oltre a questi gli vengono attribuiti: i frammenti di una Pietà coi SS. Riccardo e Rocco, già nel convento di S. Maria Vetere ad Andria, ora nella Pinacoteca provinciale di Bari, databili al 1503, e il S. Girolamo nello studio in S. Nicola a Bari, datato 1512 (D'Elia, 1963); il S. Sebastiano nella collegiata di Bitritto, presso Bari, affine nell'impostazione al S. Antonio monopolitano (Calì, 1965). Altri dipinti (fra cui una Trinità e i SS. Filippo e Giacomo), oggi perduti o dispersi, C. eseguì per la chiesa di S. Maria degli Amalfitani a Monopoli.
Nel panorama pittorico pugliese del sec. XVI, sostanzialmente arcaizzante, C. si colloca, anche se in forme provinciali e di rustica bonarietà, nel filone di cultura adriatica. La sua pittura mostra, su un sostrato vagamente veneto, di tipo cimesco, più precisi legami con l'ambiente emiliano-romagnolo (B. Carrari, gli Zaganelli, ecc.), con un fare spesso duro e legnoso e una gamma cromatica fredda e cinerea animata talvolta da toni vivaci e stridenti (come nella Pietà).
Fonti e Bibl.: F. Glianes, Historia et miracoli della divota et miracolosa immagine della Madonna della Madia, Trani 1643, pp. 40 s.; G. Indelli, Cronaca [1779], a cura di C. Tartarelli, in La Stella di Monopoli, VI (1965), 3-6, cap. XIV, pp. 423 s.; Per l'VIII centen. di Maria Santissima della Madia - Monopoli, Bari 1921, p. 79; L. Russo Minerva, Una nuova opera del Finoglio ed altri quadri di Monopoli, in La Gazz. del Mezzogiorno, 12 apr. 1937; M. D'Elia, Appunti per la st. d. pittura in Puglia (per C. da M.), in Commentari, XIV (1963), pp. 151-59; Id., Mostra dell'arte in Puglia dal tardoantico al Rococò (catalogo), Roma 1964, pp. 105, 110 s., 123; M. Calì, L'arte in Puglia (a Proposito della mostra di Bari), in Arte antica e moderna, 1965, pp. 391 s.; M. D'Elia, Aggiunte alla pittura del '500in Puglia, in Studi di st. d. arte, bibliologia ed erudiz. in on. di A. Petrucci, Milano-Roma 1969, p. 29; Id., Tuccio d'Andria e no, in Miscell. di studi stor. per le nozze Jacovelli-Castano, Massafra 1969, pp. 26 s.; M. S. Calò, La pittura del '500 e del primo '600 in Terra di Bari, Bari 1969, pp. 150-53, 212; P. Belli D'Elia, La Pinacoteca Provinciale di Bari. Schede per un catalogo, I dipinti del '500, in Amministrazione e politica, VI (1972), 3, pp. 283 s.; Id., Bari. Pinacoteca Provinciale, Bologna 1972, p. 32; C. Guglielmi Faldi, I corali miniati, in La cattedrale di Matera nel Medioevo e nel Rinascimento, Milano-Roma s.d. [ma 1978], p. 110; G. Bellifemine, La basilica Madonna della Madia di Monopoli…, Fasano 1980, p. 212 n. 57; Id., La basilica S. Maria degli Amalfitani in Monopoli, Fasano 1982, pp. 115-125.