COSTANTINO Africano (Constantinus Africanus)
Medico, nato a Cartagine nella prima metà del sec. XI, visitò l'Arabia, la Caldea e l'Egitto, e soggiornò a lungo a Salerno. Fu segretario di Roberto Guiscardo; nel 1086 si ritirò nel monastero di Montecassino. Nulla è noto intorno all'epoca della sua morte. La sua opera lasciò traccia profonda nella storia della medicina salernitana. Uomo studiosissimo, che ebbe anche fama di mago, esplicò un'attività meravigliosa nel tradurre con genialità, ma non sempre con esattezza, i testi arabi; egli tradusse spesso autori d'epoche diverse e di disparato valore, talvolta anche omettendo d'indicare il nome dell'autore. Ebbe il nome di Magister orientis et occidentis e segnò la via all'accesso della corrente arabistica nella medicina salernitana tradusse in latino gli scritti medici di Isacco Ebreo, il Libro Regio di 'Ali Ibn al-'Abbas in venti volumi e una quantità d'altri testi, fra i quali gli Aforismi d'Ippocrate e alcuni libri di Galeno da lui volti in latino dalla traduzione araba. Quasi tutte le opere tradotte da C. furono pubblicate a Lione nel 1515 e a Basilea nel 1539.
Bibl.: M. Steinschneider, Constantinus Africanus, in Virchow's Arch., XXXVII (1867), pp. 351-410 (cfr. XXXIX, p. 333); K. Sudhoff, in Archiv für Geschichte der Medizin (1916). Uno scritto anatomico attribuito a C. fu pubblicato dal Puccinotti, in Storia della medicina, Livorno 1855, II. Anche il Viaticum, pubblicato dal Puccinotti nello stesso volume, è di dubbia autenticità.