COSTA D'ORO (ingl. Gold Coast; A. T., 109-110-111)
Possedimento britannico, sulla costa occidentale dell'Africa. Si racconta che la regione fu visitata nel Medioevo da marinai europei, ma la prima documentata occupazione avvenne a Ora del Mina (più tardi Elmina) per opera di Portoghesi (1481). Navi inglesi toccarono la località dal 1553 e subito dopo vi capitarono gli Olandesi. Nel 1642 i Portoghesi si ritirarono in favore degli Olandesi, che rinunciarono invece ai loro diritti sul Brasile. Gl'Inglesi in questo periodo avevano dei punti fortificati e impresero a costruire lungo la costa a Cape Coast, Sekondi, Accra e altrove; tanto Inglesi quanto Olandesi si diedero al commercio degli schiavi e dell'oro. Finalmente nel 1871 gli Olandesi si ritirarono del tutto. Il controllo inglese fu esercitato fino al sec. XIX da una compagnia commerciale, ma la cessazione del commercio degli schiavi, nel sec. XIX, indusse la Corona britannica ad abbattere le fortificazioni. Da questo periodo in poi il governo si mise in relazione con le popolazioni indigene più interne e, dopo alcune guerre con gli Ascianti, verso la fine del sec. XIX, fu organizzato l'interno del paese sotto la denominazione di Northern Territories. Intorno al 1900 fu instaurata una vigorosa politica di sviluppo economico, mentre si costruivano ferrovie e s'imprendevano studî di risanamento.
La colonia ha una superficie complessiva di 203.600 kmq., includendovi i Territorî Settentrionali; di 60.800 senza questi. Il governo della Costa d'Oro amministra pure, per mandato della Lega delle nazioni, una striscia di quello che fu il Togo (Germania), dell'estensione di 33.400 kmq. La popolazione della Costa d'Oro, in senso stretto, era nel 1921 di 1.171.915 ab.; inclusi circa 1500 Europei; quella dei Territorî Settentrionali di 936.550 ab. e quella della zona del mandato di 187.960, senza i pochi Europei.
La colonia della Costa d'Oro comprende il tratto di costa tra la foce del fiume Tano a O. e quella del Volta a E. e una striscia di territorio alle spalle, che va restringendosi a N., fino all'11° parallelo. La zona del mandato comprende una breve striscia di territorio che corre lungo tutto il lato E. della Costa d'Oro.
Caratteristiche fisiche e clima. - La costa africana occidentale è per lo più di tipo lagunare; in corrispondenza alla Costa d'Oro ne interrompe l'uniformità e la direzione la prominenza del Capo Tre Punte; la costa della zona del mandato è lagunare. A qualche distanza dalla costa si eleva l'altipiano africano occidentale, formato per vasto tratto da rocce eruttive; ma s'incontrano anche strati sedimentarî, nonché conglomerati con contenuto aurifero. Sboccano nell'Atlantico molti piccoli fiumi, le cui foci sono peraltro così sabbiose da renderle inservibili come porti. I Territorî Settentrionali comprendono la maggior parte del corso medio del Volta, il quale poi, nella parte meridionale del corso, segna il confine fra la Costa d'oro e la zona del mandato. Alla foce il Volta forma una barra e le sue rapide limitano la navigabilità anche per piccole navi a circa 100 km. Di qualche importanza è anche il fiume Pra, interrotto da molte rapide.
La Costa d'Oro riceve annualmente solo 750 mm. di pioggia, quantunque le colline più nell'interno ne abbiano quantità maggiore. Le piogge sono più abbondanti dal marzo al luglio, mentre l'agosto è quasi privo di pioggia a Cape Coast Castle: in settembre l'area di bassa pressione si estende verso sud e la pioggia aumenta di nuovo per alcune settimane. Dopo la fine di novembre la Costa d' Oro riceve complessivamente poca pioggia, quantunque le brezze marine di SO portino spesso forte umidità alla parte orientale e occidentale di essa. La media annua di temperatura è di 25-26°; ma il termometro sale raramente oltre i 38°. Brevi ma assai violente tempeste scoppiano di notte al principio e alla fine della stagione delle piogge. Nella Costa d'Oro, come in tutta la costa occidentale dell'Africa, la combinazione di calore e umidità rende agli Europei difficile il soggiorno, specialmente là dove le lagune e le paludi della costa abbondano d'insetti pestiferi. Fra il 1881 e il 1887 la percentuale delle morti di Europei in servizio governatoriale ammontò a 7,6% all'anno: varî provvedimeuti hanno da allora diminuita questa percentuale di mortalità a circa 1%.
La regione è ancora coperta, per vasti tratti, da dense foreste vergini. Alberi di cocco e palme olearie popolano la costa. Fra gli animali vanno ricordati il leopardo, la iena, molte scimmie e qualche lemure; nell'interno s'incontrano antilopi e sono numerosi bufali e cinghiali. La regione è inoltre una delle poche ove vivono gli scimpanzé; vi sono ancora coccodrilli e ippopotami, e i manati sono una caratteristica delle regioni lagunari; i pescicani sono molto numerosi e le testuggini abbastanza frequenti.
Città, commercio, governo. - Le rivalità delle nazioni europee nei secoli passati ebbero per effetto la costruzione di città sulla costa in numero maggiore del prevedibile. Takoradi, a E. del Capo Tre Punte, è una città nuova e ha l'unico porto con acqua profonda (artificiale) che si trovi nel tratto costiero fra la Sierra Leone e la Nigeria; Sekondi, un po' più a est, fu il porto principale fino alla costruzione di quello di Takoradi nel 1928; Elmina era il principale porto olandese; Cape Coast quello antico inglese; Accra, la capitale della colonia, è oggi il più importante centro costiero, con 38.050 ab. (1921). La città più importante dell'interno è Kumasi, l'antica capitale degli Ascianti, che conta oggidì 24.000 ab.
Verso la fine del sec. XIX la Costa d'Oro cominciò a esportare, oltre la gomma, l'oro, i prodotti della palma e le noci di cola, anche il cacao. L'esportazione della gomma diminuì quando si estesero le piantagioni di Malacca, ma il cacao divenne ben presto il prodotto principale, mentre acquistava importanza anche la produzione del mogano. Le piantagioni di cacao si svilupparono quale attività indigena ma spesso per suggerimento europeo. Fra i minerali ha importanza la produzione di manganese e di oro (di filone e alluvionale) e molta ne acquisterà quella della bauxite, con la penetrazione delle ferrovie fino alla regione ove si trova il giacimento di questo minerale. Nel 1928 le importazioni ammontarono a 12.200.000 lire sterline; le esportazioni a 13.825.000.
Una ferrovia che parte da Takoradi via Sekondi si spinge nell'interno fino a Kumasi, che è raggiunta pure da una linea che parte da Accra. La Costa d'Oro è amministrata da un governatore inglese insieme con un comitato esecutivo formato dai suoi funzionarî; essi sono assistiti da un consiglio legislativo che è composto da funzionarî, da membri estranei all'amministrazione nominati dal governo, da deputati delle città e da capi indigeni scelti da ogni provincia. I gruppi o le tribù indigene sono quasi indipendenti soltanto in ciò che concerne loro stessi. Le corti amministrano la giustizia secondo le leggi del paese fin dov'è possibile, ma la common-law inglese è riconosciuta la normativa. Vi è un collegio ad Achimota, aperto nel 1927 con un presidente europeo e un vicepresidente africano e circa cinquanta maestri; molti sono gli sforzi che si stanno facendo per diffondere l'educazione e per mantenere quanto è possibile delle tradizioni indigene.
Etnologia. - La popolazione indigena è formata in gran parte da gruppi cacciati dal Niger superiore verso sud da guerrieri maomettani. Gli Ascianti trovarono rifugio nelle foreste nei secoli XVI e XVII e fondarono un forte regno che estese la sua autorità verso la costa dove verso O. già erano insediati i Fanti loro affini; le altre tribù indigene ritenute le più antiche rimasero verso est. Il re sovrano aveva la sua capitale a Kumasi, ma questa dignita regale fu abolita dagl'Inglesi, i quali tuttavia riconoscono in ciascun territorio i capi tribù (omanhene) eletti dai singoli capi fra certe famiglie, essendo la successione stabilita per linea femminile: un omanhene ha per erede il figlio più anziano di sua sorella.
I simboli dell'autorità sono un0 sgabello e un ombrello; era famoso uno sgabello d'oro quale simbolo dell'autorità del re sovrano a Kumasi: si riteneva che contenesse l'anima del popolo. Dopo molte peripezie esso è ora conservato a Kumasi. Il paese è retto per ciascuna tribù dal suo capo e le parti inoccupate del terreno appartenente alla tribù sono ritenute proprietà dello sgabello. Il governo inglese ha tentato di mantenere queste forme di occupazione terriera, per limitare così l'autorità degli speculatori europei. Gl'indigeni mostrano un senso artistico considerevole nella lavorazione dei metalli nobili e i disegni rivelano talvolta influenze moresche.
In passato gli Ascianti erano ben noti per i loro sacrifici umani praticati su vasta scala; tale uso rimase in vigore per quasi tutto il sec. XIX. Essi credevano che il rango di un morto nell'altra vita dipendesse dal numero dei servi sepolti con lui o dopo di lui.
V. tavv. CXXIX e CXXX.
Bibl.: A.B. Ellis, History of the Gold Coast, Londra 1893; J. Maxwell, Gold Coast Handbook, Londra 1923; v. pure gli Annual Reports on the colony, pubblicati dal Colonial Office di Londra; R. S. Rattray, Ashanti, Londra 1923; id., Religion and Art in Ashanti, Londra 1927; E.W. Smith, The Golden Stool, Londra 1926; E. Chantre e E. Pittard, Contribution à l'étude anthropologique des Ashanti, in L'Anthropologie, XXXV, Parigi 1925.