GUASTELLA, Cosmo
Filosofo, nato a Misilmeri (Palermo), il 28 gennaio 1854, morto in Palermo l'11 settembre 1922. Fu professore di filosofia teoretica all'università di Palermo.
Propugnò una filosofia empirista e fenomenista che si collega, sviluppandole, alle conclusioni di I. S. Mill. Ma dall'empirismo comune e dal Mill il G. si stacca per l'ammissione dell'esistenza di giudizî che sarebbero a priori, in quanto lo spirito potrebbe ricavarli anche dall'esame delle idee: i giudizî di somiglianza. A essi si ridurrebbero i giudizî matematici, ma la loro apriorità non contraddirebbe l'assunto empiristico dell'origine a posteriori dei giudizî sulla realtà, perché i giudizî di somiglianza sarebbero comparativi e non esistenziali. I fenomeni come stati di coscienza (fenomenismo) sono l'assoluta realtà; ma l'uomo è spinto a trascenderli per la tendenza - che è un caso dell'associazione delle idee, e che costituisce la sofistica naturale dello spirito umano - a ricondurre tutti i fenomeni ai più familiari; da essa avrebbe origine la metafisica e la nozione, in essa capitale, di causalità efficiente. Dalla stessa tendenza sarebbe derivato il realismo, il quale dimostra la sua falsità generando le antinomie. Solo il fenomenismo può risolverle perché la sua concezione della materia come possibilità di sensazioni gli permette di sostituire alla nozione di infinito attuale, che nasce dal realismo, quella di infinito potenziale.
Opere: Saggi sulla teoria della conoscenza, voll. 3, Palemo 1897-1905; Le ragioni del fenomenismo, voll. 3, Palermo 1921-22.
Bibl.: F. Albeggiani, Il sistema filosofico di C. G., Firenze 1927; F. Orestano, C. G., in Atti R. Accademia di scienze, lettere, arti, Palermo 1923; C. A. Sacheli, Fenomenismo, Genova 1926; E. Troilo, Una filosofia estremista, in La Nuova Antologia, ottobre 1923.