cosmetici
Tecnologia al servizio della bellezza
Fin dall'antichità uomini e donne hanno utilizzato diversi sistemi per migliorare il proprio aspetto fisico. Un tempo si trattava per lo più di sostanze naturali impiegate per colorare la pelle o i capelli; oggi sono prodotti industriali per i quali si usano le più moderne conoscenze chimiche per realizzare creme, detergenti, rossetti, smalti, profumi e così via
Lavarsi, profumarsi e truccarsi ‒ in breve, farsi belli ‒ sono abitudini che gli esseri umani hanno da millenni e che hanno portato a sperimentare l'uso di sostanze naturali e preparati chimici da applicare sul corpo, per migliorare o modificare in qualche modo l'aspetto fisico e influenzare la percezione che gli altri hanno di noi. Questi prodotti vengono chiamati cosmetici. Oggi tendiamo a pensare che a utilizzare cosmetici siano soprattutto le donne, ma non è stato sempre così. Per molto tempo anche gli uomini hanno fatto grande uso di prodotti cosmetici e in molte culture lo fanno ancora. Questo perché il nostro corpo è uno dei più importanti strumenti di comunicazione di cui disponiamo e, prima ancora di parlare, dice moltissimo di noi a chi ci sta davanti. Per esempio, colorarsi il corpo e il viso è sempre stato un modo per distinguere lo status sociale delle persone.
Ci sono molti prodotti cosmetici in commercio, dedicati a parti diverse del corpo. Si comincia dalle tinture per i capelli, per passare alla grande famiglia dei prodotti per il trucco del viso, dal fondotinta, che si stende sulla pelle per rendere uniforme il colorito, al rossetto usato per colorare le labbra. E poi ancora lo smalto per le unghie, oppure i prodotti per la depilazione. Ma ci sono anche cosmetici il cui effetto è meno visibile, che però servono a mantenere la freschezza della pelle, come le creme idratanti o le creme abbronzanti e protettive che usiamo quando ci esponiamo al sole. O, ancora più semplicemente, il sapone, il bagnoschiuma e lo shampoo.
La storia dei cosmetici è antica quanto quella della civiltà. Sappiamo per esempio che gli antichi Egizi, sia uomini sia donne, usavano l'antimonio (un metallo) come materia prima per produrre il bistro, un colorante nero che si mettevano per far risaltare gli occhi sottolineandone il contorno, le ciglia e le sopracciglia. L'henné, un colorante rosso ottenuto da un arbusto, era usato invece per dipingere le unghie di mani e piedi. Le donne dell'antica Grecia usavano una miscela di sostanze grasse, miele e carbonato di piombo (detta biacca) come fondotinta. Tra i Romani, anche l'abitudine di colorare i capelli era molto diffusa e in particolare chi aveva i capelli scuri li tingeva di rosso acceso. Uomini e donne si ungevano con oli profumati di rosa o gelsomino corpo e capelli dopo il bagno e durante i banchetti. L'uso di cosmetici era così diffuso che vennero scritti anche i primi manuali di bellezza, nei quali si consigliavano quali sostanze usare. Tra i più celebri, quello del poeta latino Ovidio, intitolato Medicamina faciei feminae ("I cosmetici del viso femminile"). Le donne romane si depilavano con creme fatte con olio, resine vegetali e sostanze caustiche: non troppo diverse da quelle che si utilizzano oggi.
Poi arrivò il cristianesimo, che esaltava i valori spirituali in contrapposizione a quelli materiali, e per questo condannò la ricerca della bellezza fisica. L'abitudine di curare il corpo con i prodotti cosmetici passò di moda durante il Medioevo, per tornare in voga solo più tardi, nel Rinascimento. Il mercato dei cosmetici nel frattempo venne arricchito anche dalle sostanze che arrivavano dall'Oriente, grazie ai mercanti veneziani e fiorentini. Una vera mania per i belletti e i profumi si diffuse nelle classi più abbienti. A dettare le mode erano le corti, specialmente quella di Francia, dove si vedevano volti incipriati e nèi finti su viso, spalle e petto.
Nell'Ottocento e Novecento la cultura borghese, improntata a sobrietà e senso pratico, fece passare di moda il trucco maschile, mentre quello femminile ha continuato a essere un tratto fondamentale della nostra cultura e ha dato origine a una fiorente industria.
Poiché vengono a contatto diretto con la pelle e sono usati molto di frequente, tutti i prodotti cosmetici devono essere sottoposti a test molto rigorosi per verificare che non contengano elementi tossici per l'organismo, o che il loro uso prolungato non possa in qualche modo rivelarsi dannoso.
Ultimamente dai cosmetici ci si aspetta sempre di più. Da alcuni anni, i consumatori mostrano infatti di preferire prodotti che vadano oltre il semplice miglioramento estetico. Per esempio, prodotti per la pelle che, oltre a detergerla e prepararla al trucco, contengano anche composti antiossidanti, che ne rallentano l'invecchiamento, oppure filtri che la proteggono dai raggi solari.
Alcuni cosmetici, però, hanno un effetto che non si vede ma… si sente. Si tratta dei profumi, che anziché la vista colpiscono il senso dell'olfatto, altrettanto importante nell'influenzare la percezione che gli altri hanno di noi. I profumi in commercio sono ottenuti miscelando in modo diverso sostanze naturali dotate di particolari aromi. Può trattarsi, per esempio, di fiori come gelsomino, rosa, lavanda, garofano e geranio. Di spezie come cardamomo e zenzero, radici come il vetiver, oppure legni di sandalo, cedro, cannella. Da tutte queste fonti è possibile ottenere l'essenza, o olio essenziale: una sostanza molto volatile, cioè che evapora molto in fretta se esposta all'aria, in cui si concentra il profumo.
Ci sono molte tecniche diverse per ottenere un'essenza profumata. Si può semplicemente far macerare a lungo le foglie o i petali dei fiori, oppure spremerli. Si può distillare, cioè far passare vapore sul materiale, in modo che si carichi di olio essenziale, che poi si può raccogliere. Oppure estrarre l'essenza attraverso un solvente. Miscelando diversi oli essenziali si ottengono infinite varietà di profumi, che a loro volta si mescolano in modo diverso con la pelle e l'odore naturale di ognuno di noi. Scegliere un profumo è veramente difficile.
Quasi tutti i cosmetici sono costituiti prevalentemente da acqua, che può arrivare fino al 90% della composizione. Naturalmente deve essere acqua purissima, che non contenga contaminanti chimici o biologici dannosi per la pelle. Le materie prime aggiunte all'acqua possono essere di origine minerale, animale, vegetale o di sintesi, cioè ottenute in laboratorio. Attualmente la maggior parte degli ingredienti cosmetici è di quest'ultimo tipo.
A seconda della loro funzione e del tipo di effetto desiderato, i cosmetici vengono composti per avere proprietà particolari. In tutti quelli che servono a detergere la pelle e ripulirla dalle impurità si trovano elementi detti tensioattivi, che producono cioè schiuma. Le creme idratanti, i balsami e gli altri prodotti, che devono penetrare in profondità nella pelle, comprendono sostanze dette emulsionanti, che servono a tenere insieme due sostanze che normalmente non si mescolerebbero (come succede per l'acqua e l'olio): una delle due sostanze si disperde in forma di microscopiche goccioline nell'altra. I cosmetici che hanno una consistenza solida, come i rossetti, contengono anche lipidi, grassi simili a quelli che troviamo in molti alimenti. In quasi tutti i prodotti ci sono i conservanti, che evitano al prodotto di deteriorarsi con il tempo, e i coloranti.