Marmorario romano (prima metà sec. 13º), il rappresentante più notevole di una delle botteghe che vanno convenzionalmente sotto il nome di Cosmati. Attivo con il padre nel portico del duomo di Civita Castellana (1210) e nel portale di S. Tommaso in Formis a Roma, in seguito lavorò con i figli Iacopo e Luca nella cattedrale di Anagni (1231) e completò il chiostro di S. Scolastica a Subiaco. Da solo eseguì, prima del 1216, il distrutto ciborio dei SS. Giovanni e Paolo a Roma.