ROSSELLI, Cosimo
Pittore, nato a Firenze nel 1439 da una fra le famiglie più notevoli, ivi morto al principio del 1507. Fu dapprima con Neri di Bicci. Di lui, del Baldovinetti, di Domenico Veneziano e del Pollaiolo sono ricordi nella sua prima opera datata (1471), S. Anna, la Madonna e il Bambino in trono, circondati da quattro Santi, ora al museo di Berlino: nella quale le figure hanno già quella rigidità d'impostazione e quell'assenza di emozioni che poi si ritrovano nell'Annunciazione e quattro Santi (1473) al Louvre, nell'affresco con storie di San Filippo Benizzi (c. 1475) nel chiostrino dell'Annunziata a Firenze. Tuttavia la facile pittura del R. doveva aver incontrato le simpatie di molti, perché nel 1481 l'artista veniva chiamato dal pontefice a Roma per decorare la Sistina, insieme col Botticelli, col Ghirlandaio e con gli altri maestri. Nei tre riquadri da lui affrescati in quello e nel seguente anno (l'Adorazione del vitello d'oro, il Sermone sulla montagna e l'Ultima Cena) ove in alcune parti, sulla scorta del Vasari, si vuol riconoscere Piero di Cosimo, tornano ancora le qualità del R. nelle figure atone, rigide e allungate, nel disegno minuzioso, nell'incapacità di dare un centro morale alle sue scene statiche e distratte. Nel 1484 e nel 1485 lo vediamo tornato a Firenze, a lavorare nella chiesa e nel monastero benedettino di S. Ambrogio: distrutti gli affreschi nel convento, restano quelli nella chiesa, rappresentanti con altro la Processione del Miracolo, in cui egli raggiunse il suo momento migliore. Dal 1498 al 1501 lavorava alla Madonna in gloria, pure a S. Ambrogio; nel 1492 dipingeva, in un compromesso fra i modi del Pollaiolo, del Ghirlandaio e del Verrocchio, la Madonna e due Santi, ora all'Accademia di Firenze; nel 1505 l'Incoronazione in Santa Maria Maddalena de' Pazzi, affollata composizione con ricordi delle espressioni ghirlandaiesche e di Benozzo.
Fra le molte altre pitture di lui possono essere ricordate le seguenti: Berlino, Museo, Deposizione, Madonna in gloria; Fiesole, Museo Bandini, Incoronazione (con aiuti); Firenze, Accademia, Santa Barbara fra San Giovanni e San Matteo (una delle cose migliori del R.), Quattro Padri dell'Antico Testamento; Uffizî, Annunciazione, Adorazione dei Magi, Madonna e Angeli; Via Ricasoli, Tabernacolo delle cinque lampade, ecc. Del R. rimangono anche varî disegni.
Bibl.: G. Vasari, Le vite, III, Firenze 1878, p. 183 segg.; F. Baldinucci, Notizie de' professori del disegno, ivi 1846, I, p. 522 segg.; V. Marchese, Scritti, ivi 1897, II, p. 379 segg.; G. Gronau, Über die frühere Thätigkeit des C. R., in Rep. f. Kunstw., XX (1897), p. 170 segg.; B. Berenson, Florentine Drawings of the Renaissance, Londra 1903; R. Fry, A cassone panel by C. R., in The Burl. Mag., XXXIII (1918), p. 201 segg.; R. van Marle, The Development of the Italian Schools of painting, XI, L'Aia 1929, p. 386 segg.; id., Two Madonnas by C. R., in The Burl. Mag., LVIII (1931), p. 45 segg.; H. Gronau, Zwei unpublizierte Porträts von C. R., in Pantheon, VII (1931), p. 154 segg.; B. Degenhardt, A. C. R. drawing, in The Burl. Mag., XI (1932), p. 6 segg.; B. Berenson, Ristudiando i disegni di C. R., in Boll. d'arte, XXVI (1932-33), p. 537 segg.; Gronau, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXIX, Lipsia 1935 (con bibl.).