GIORGIERI CONTRI, Cosimo
Scrittore, nato a Lucca il 16 agosto 1872. Quindicenne pubblicò il suo primo libro di versi (Versi tristi, Torino 1887): sono atteggiamenti e temi di uno stanco romanticismo, in una forma vaga e smorzata: caratteri, questi, rimasti invariati anche nelle successive opere di poesia. Giovanissimo cominciò a pubblicare, anche su giornali e riviste, novelle e romanzi; e una certa gentilezza romantica di vicende e di personaggi, rappresentati di preferenza sullo sfondo mondano dell'aristocrazia, e una certa verecondia gli hanno procurato simpatie; ma i problemi capziosi dell'anima, ch'egli ama rappresentare, sulle orme di Paul Bourget sono, in fondo, piuttosto artificiosi e letterarî. Caratteristici in lui i mezzi toni, così nelle poesie come nei racconti, con i quali egli cerca di rendere il costante grigiore della vita rappresentata e dell'anima che la riflette. Ha scritto anche commedie, e ha tradotto in versi dal teatro di J. Richepin e di E. Rostand.
La maggiore raccolta di poesie è: Il convegno dei cipressi ed altre poesie (1895-1920, Bologna 1922). Delle prose ricordiamo: Lo stagno (Milano 1894); Felicità del sonno (Torino 1904); Anima oscura (Milano 1909); Vestibolo della vita (Ancona 1912); Le ore al quadrante (Firenze 1918); L'amore oltre l'argine (Milano 1919); Il profumo della cognata (ivi 1920); Le orme del satiro (ivi 1920); Non bisogna raccontare (ivi 1928); Argilla (ivi 1928); Peccati contro l'amore (ivi 1931), ecc. Delle commedie ricordiamo: La sorte del gioco (in Nuova Antologia, 1912); Un destino (in Rivista d'Italia, 1922); Flutti torbidi (nella Biblioteca teatrale Sonzogno, Milano s. a.).