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Cosi com ne l'oscuro alluma il raggio

di Vincenzo Pernicone - Enciclopedia Dantesca (1970)
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Così com ne l'oscuro alluma il raggio

Vincenzo Pernicone

. Sonetto (Rime dubbie XXV) di Puccio Bellondi (v.), responsivo a Saper vorria da voi (Rime dubbie XXIV), di cui riprende naturalmente lo schema metrico, le rime e anche due parole rima (saggio, v. 1; sovente, v. 4).

Richiesto dall'autore del sonetto di proposta di un parere concernente la soluzione di un dubbio amoroso (se debba amare donna di paraggio), Puccio risponde con elogi e, pur schermendosi di non essere persona ingrado di farlo, dà parere favorevole, sostenendo che " Amore / ... non cura del più bel né del migliore " (vv. 10-12), ma " solo si pon dov'è 'l suo desire " (v. 11).

Il contenuto e soprattutto il linguaggio del sonetto hanno forte stampo gallicizzante e guittoniano, come, del resto, il sonetto di proposta. Per la correzione di amore in onore (v. 14) cfr. le osservazioni in Contini, Rime 228 e in A. Pézard, " La rotta gonna ", I, Firenze 1967, 115.

Vocabolario
oscuro
oscuro agg. [dal lat. obscurus]. – 1. a. Privo o scarso di luce, non illuminato (è in genere il contrario di chiaro): un cielo o. e nuvoloso; vicoli o.; in un o. corridoio; una stanza molto o. (più com. buia); una valle o.; Nel mezzo del...
ràggio
raggio ràggio s. m. [lat. radius, in origine «bacchetta appuntita», poi «raggio luminoso; raggio d’una ruota (perché irradia dal centro come i raggi dalla sorgente di luce); raggio d’una circonferenza», ecc.]. – 1. a. Emanazione di luce...
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