cortonese
L'aggettivo compare in Rime LXXIII 8 Di mezzo agosto la truovi infreddata: / or sappi che de' far d'ogni altro mese... / e non le val perché dorma calzata, / merzé del copertoio c'ha cortonese: il Del Lungo (D. ne' tempi di D., Bologna 1888, 442) spiega " copertoio quale si usa in Cortona e simili città di montagna dove fa assai freddo ", ma la maggior parte dei commentatori (cfr. Barbi, Problemi II 91; Contini, ad l.) riconosce che il termine è usato, per il bisticcio dovuto alla similitudine di suono, per " corto ". È questo un gioco di parole tipico dell'uso comune e gergale, di cui si riscontrano esempi frequenti negli scrittori del Trecento e del Cinquecento: si veda, per esempio, il Sacchetti Novelle XXXI " stettono tutto quel giorno, ritrovandosi spesso co' loro pensieri nella Torre di Vinacciano ", e XXXIV " la sua magione parea la Badìa a Spazzavento ". L'espressione merzé del copertoio c'ha cortonese ha senso osceno: è infatti da intendersi come un'allusione alla scarsa capacità amatoria di Forese; v. COPERTOIO.