cortisone
Ormone estraibile dalla corteccia surrenale e ottenibile per sintesi; chimicamente corrisponde al 17- idrossi-11-deidrocorticosterone. Isolato nel 1936 (da E.C. Kendall negli USA e da T. Reichstein in Svizzera), fu sintetizzato nel 1947. Il c. cristallizza nel sistema romboedrico; è solubile in alcole e in acetone; è insolubile in acqua. Il c. esplica le stesse attività funzionali del cortisolo; dotato di spiccata attività antinfiammatoria, antiessudativa e immunosoppressiva, capace di rallentare i processi di granulazione, di influenzare alcuni processi metabolici e di esplicare attività inibente sul tessuto linfopoietico. Per tali proprietà ha trovato dapprima largo impiego terapeutico (malattia reumatica, artrite reumatoide, morbo di Addison, collagenosi, ecc.); tuttavia, a causa di spiacevoli effetti collaterali, talora assai gravi (ritenzione di sodio e di acqua con edemi e ipertensione arteriosa, perdita di potassio con conseguenti paralisi muscolari, ecc.) è stato progressivamente sostituito da altri composti simili (cortisonici), dotati delle stesse proprietà terapeutiche ma con minori azioni collaterali.