CORTEMAGGIORE
Grossa borgata sulla sinistra dell'Arda, in prov. di Piacenza, a 50 m. s. m., C. presenta una pianta regolare a scacchiera che risale agli ultimi decennî del sec. XV, quando Gian Ludovico, primo marchese del borgo, e suo figlio Orlando Pallavicino la ricostruirono sul luogo della Curtis maior carolingica dell'Agro Aucense. La sua importanza e notorietà data tuttavia soltanto da questi ultimi anni, in seguito al reperimento, nelle sue vicinanze, di uno dei più importanti giacimenti metaniferi della Pianura Padana, lungo oltre 10 km e largo 2. Il primo pozzo fu perforato nel 1949, e la profondità massima dei pozzi (in tutto 70) è di m 4083: i livelli mineralizzati più importanti dal punto di vista economico si trovano comunque tra i 1500 e i 2000 m di profondità. Il grande complesso dell'agip mineraria, sorto alla periferia meridionale dell'abitato e formato da tre settori distinti (minerario, di degasolinaggio, raffineria) tratta giornalmente tutta la produzione locale di gas (3 milioni di m3) e di petrolio grezzo (circa 300.000 litri). Da C. si dipartono i metanodotti per Torino, Milano, Bologna-Ferrara, Genova. In dipendenza della notevole trasformazione economica del suo territorio, la popolazione residente del comune, pari a 4849 ab. nel 1936, è salita a 5612 nel 1951 (+ 15,7%) e 6327 nel dicembre I958.
Bibl.: E. Ottolenghi, Cortemaggiore, Piacenza 1937; T. Cavalli, Cortemaggiore: storia, arte, industria, Parma 1953.