CORTE (A. T., 35-36)
Città della Corsica, capoluogo di circondario; è posta nella regione del Niolo, al centro della Corsica e al nodo delle principali strade che legano i due versanti dell'isola, alla confluenza dei torrenti Tavignano e Restonica. Situata in una larga e fertile vallata, a 406 m. s. m., protetta all'ingiro da una cintura di montagne, la cittadina (ab. 4898, cens. 1926) è divisa in due parti. La città alta, scaglionata senz'ordine sul fianco di un ripido colle, che s'innalza isolato alla confluenza del Tavignano e del Restonica, dominato dalla cittadella, è la parte più antica, dove è il monumento eretto al Gaffori. La città bassa si allinea lungo la strada nazionale, che da Bastia va ad Ajaccio, e vi si trovano i negozî, la posta, il tribunale e il monumento al Paoli. Stazione della ferrovia Bastia-Ajaccio, Corte dista da questi due capolinea km. 74 e 84; ha un importante commercio agricolo, soprattutto di vini, olio, castagne, formaggio, bestiame; presso la città sono cave di calcare cristallino.
Storia. - Compare con importanza storica nel 1420, allorché Vincentello d'Istria ne costruì sopra una collina, in posizione inespugnabile, la cittadella, come centro dell'opposizione e della resistenza al dominio di Genova. E da allora, quasi in contrapposto a Calvi, la semper fidelis di Genova, fu costantemente la rappresentante dello spirito d'indipendenza isolana. Passata dopo la morte di Vincentello in possesso dei Campofregoso, divenne dominio del Banco di San Giorgio, cui Galeazzo Campofregoso la cedette nel 1453. Caduta in mano ai Genovesi nel 1554, trascorsi appena alcuni mesi, fu ripresa dopo la battaglia di Morosaglia e vi si raccolse poi nel 1557 la consulta incaricata di presentare al re di Francia Enrico II i capitoli relativi ai rapporti tra l'isola e la Francia. Avvenuto l'abbandono francese per la pace di Cateau-Cambrésis, Sampiero, sbarcato nuovamente nell'isola nel 1561, ne fece il centro del suo governo e della nuova insurrezione. Questa tradizione si accentua ancora nel sec. XVIII. A Corte si tengono le grandi consulte: quella generale del gennaio 1734, che decide la ripresa della guerra generale; quella del gennaio del '35, che promulga la costituzione del regno di Corsica dichiarato indipendente; e successivamente quelle del 21 gennaio 1737, del luglio 1746, del 27 gennaio 1754 (v. corsica: Storia). Per questa sua tradizione Corte divenne la sede del governo di Pasquale Paoli e dell'università istituita nel 1765, centro quindi di tutto il movimento politico e spirituale dell'isola. Ma anche dopo il trattato di Versailles e la battaglia di Pontenuovo, che pose la Corsica sotto il dominio della Francia, conservò quel suo carattere e quella funzione di rappresentante dello spirito indipendente dell'isola che si era manifestato nella tenace opposizione a Genova, e fu centro e meta dei tentativi antifrancesi del 1774 e della rivolta, capitanata dal Paoli, del 1793: qui l'8 giugno di quell'anno fu proclamata l'unione all'Inghilterra e promulgata la nuova costituzione.
Bibl.: A. P. Filippini, Istoria di Corsica, 2ª ed., Pisa 1827-31; A. Ambrosi, Histoire des Corses, Bastia 1914; L. Ravenna, P. Paoli, Firenze 1927.