corte
Nell’economia agraria dell’alto Medioevo la c. (curtis) era il complesso del fondo dominante e dei fondi annessi, coltivati da servi o da liberi o da semiliberi, che costituivano nel loro insieme quell’unità economica e quell’entità giuridica che si dice «sistema curtense».
In altro senso, dalla c., cioè dalla dimora dei re franchi, trasse origine una nuova accezione della parola, che indicava la residenza del sovrano, e anche la famiglia e tutto il seguito di un sovrano, cioè il complesso delle persone addette all’amministrazione della reggia e al servizio privato della famiglia regnante. Durante il Rinascimento si assiste, non solo in Italia, a un nuovo sviluppo delle c. di origine signorile, in cui i valori fondamentali non sono più la nobiltà di sangue e la fedeltà di tipo feudale, ma la cultura e la raffinatezza. Questi nuovi valori improntano sia lo stile di vita delle c., sia i palazzi, le ville e le città che li ospitano, che testimoniano una straordinaria fioritura artistica. Ma la c., per es. quella che Luigi XIV raccolse attorno a sé a Versailles, è anche uno straordinario organismo di aggregazione e disciplinamento di una aristocrazia potenzialmente ostile allo sforzo centralizzatore del sovrano.