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Corsica

Dizionario di Storia (2010)
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Corsica


Isola del Mediterraneo occid. appartenente alla Francia, di cui costituisce una regione, con capoluogo Ajaccio. Fu abitata in epoca neolitica da genti arrivate dalla Sardegna. Nella seconda metà del 2° millennio a.C. gruppi d’invasori armati, costruttori di monumenti megalitici, invasero il Sud dell’isola. Dopo il 1000 a.C., si fecero più stretti i rapporti fra la C. e le civiltà della penisola italica, da dove giunsero probabilmente le civiltà del Bronzo e del Ferro. I focesi si stanziarono ad Alalia (Aleria) e forse a Nicea, ma furono contrastati da etruschi e cartaginesi, che li cacciarono dall’isola dopo la battaglia di Alalia (540 a.C.). La C. fu aperta alla penetrazione etrusca e, per un certo periodo, vi si indirizzarono anche i siracusani. I romani vi sbarcarono durante la prima guerra punica prendendo Alalia sotto la guida di Lucio Cornelio Scipione (259 a.C.): l’isola fu unita alla Sardegna in una stessa provincia, ma per decenni i romani lottarono per ottenerne il controllo. Mario e Silla vi fondarono colonie. Provincia autonoma dall’età di Augusto a quella di Commodo, dopo Diocleziano la C. fu compresa nella prefettura d’Italia e nel vicariato di Roma. Non si conosce con precisione l’epoca della penetrazione cristiana. Occupata dai vandali di Genserico nel 5° sec., poi dai bizantini nel 534, a loro rimase, con una breve parentesi ostrogota, fino al 725, quando fu occupata dai longobardi. Teoricamente compresa nelle terre donate da Pipino al papato, nel 9° sec. la C. divenne preda dei saraceni, poi cacciati dai pisani (1014 e 1050 ca.). Rivendicata nel 1077 da papa Gregorio VII, i poteri apostolici vennero dati al vescovo di Pisa (1092); prevalse così la supremazia religiosa, linguistica, artistica e culturale toscana su quella corsa. Politicamente la C. fu contesa da Genova, che occupò Bonifacio nel 1195. Dopo un periodo di sopravvento dei feudatari locali, Genova, in seguito alla sconfitta pisana della Meloria (1284), s’impadronì di tutta l’isola. Il suo dominio però fu avversato dal re di Aragona che, impossessatosi della Sardegna, fece di tutto, grazie anche al favore pontificio, per estendersi in C.: all’inizio del 15° sec. si accordarono il signore corso Vincentello d’Istria e Alfonso d’Aragona, che espugnò Calvi, Sagona e Ajaccio; ma l’impresa fu troncata per la partenza di Alfonso e Vincentello, lasciato solo, fu catturato e ucciso (1434). Altri pericoli funestarono il dominio genovese: le endemiche lotte interne fra grandi e popolani, fra i comuni, i feudatari e le piccole autorità locali. Dal 1434 l’isola entrò in tale stato di caos che Genova preferì cedere i suoi diritti al Banco di S. Giorgio (1453), che a sua volta, scoraggiato dalla rivolta di Raffaello de Leca, la cedette al duca di Milano (1463); questi la rivendette alla famiglia genovese Campofregoso (1478). Nel 1485 tornò al Banco di S. Giorgio, che riuscì a domare i capi feudali ribelli e mantenne il dominio dell’isola fino al 18° sec., seppure con frequenti contrasti con la Francia. Nel 1729 scoppiò una rivolta generale di protesta contro le tasse eccessive; sedata grazie all’aiuto delle truppe tedesche dell’imperatore (Pace di Corte, 1732), riprese nel 1735 con a capo Teodoro di Neuhoff, che fu acclamato re di C. (1736). Truppe francesi, dopo lunghe campagne, riuscirono a impadronirsi dell’isola e a restituirla a Genova (Convenzione di San Fiorenzo, 1752), ma la rivolta si riaccese con P. Paoli che assunse il governo con il titolo di generale. Con il Trattato di Compiègne (1764), la Francia ottenne di presidiare le piazze più importanti e di trattare con gli insorti a nome di Genova. Paoli, tuttavia, non acconsentì a disarmare, perciò Genova, per non perdere la C. senza compensi, cedette i propri diritti in cambio di sussidi finanziari (Trattato di Versailles, 1768). La successiva guerra franco-corsa si concluse con la giornata di Pontenuovo (1769), dove Paoli fu sconfitto. L’amministrazione militare, instaurata subito dopo l’occupazione, ebbe termine solo nel 1789 quando l’Assemblea nazionale proclamò l’unione dell’isola alla Francia. Emerse però l’ostilità fra una tendenza francese giacobina e un partito geloso delle tradizioni isolane; Paoli chiese l’intervento dell’Inghilterra (1793), ma la campagna di Napoleone in Italia costrinse gli inglesi a evacuare l’isola (1796), che da allora seguì le sorti della Francia. Dopo il regime oppressivo del Direttorio e dell’impero, la Restaurazione migliorò le condizioni dei corsi, che rimasero tuttavia in stato d’inferiorità rispetto agli altri dipartimenti. La crisi agricola e il ritardo industriale stimolarono l’emigrazione nel continente e nelle colonie. Oggetto di rivendicazioni italiane fra le due guerre, la C. nel 1942 fu teatro d’uno sbarco di truppe italiane e tedesche. Alla notizia della capitolazione italiana dell’8 sett. 1943, Ajaccio si sollevò contro i tedeschi che si ritirarono il 4 ottobre. Nel dopoguerra è continuato il fenomeno di emigrazione dalla C., alimentato, oltre che dal malessere economico-sociale, dall’insediamento nell’isola, sul finire degli anni Sessanta, di numerosi ex coloni dell’Algeria (i pieds noirs) attratti dalle favorevoli condizioni economiche offerte da Parigi. Inoltre, l’ostilità dei corsi agli investimenti provenienti dal continente nel settore turistico era un ulteriore elemento di tensione politica. Su questo sfondo maturarono vari movimenti autonomisti, alcuni dei quali praticanti il terrorismo, che proseguirono anche dopo l’attribuzione alla C., nel 1982, dello status speciale di regione autonoma (collectivité territoriale).

Vedi anche
Aleria (lat. Aleria, gr. ᾿Αλερία) Antico centro della Corsica sulla costa tirrenica. Colonia fondata dai Focesi d’Asia Minore nel 6° sec. a.C. con il nome di Alalia, fu porto di importanza strategica e commerciale. Vi si combattè una battaglia navale (ca. 540 a.C.) che segnò il predominio marittimo dei Cartaginesi ... Ajaccio Città della Francia (51.000 ab. nel 2005, 129.000 ab. nel dipartimento della Corsica merid. nel 2006), capoluogo della Corsica (279.000 ab. nel 2006), situata sulla costa occidentale dell’isola, all’estremità settentrionale del golfo omonimo. Sviluppatasi dapprima sull’orlo costiero, prese poi a ingrandirsi ... Bonifacio Cittadina portuale della Corsica (2700 ab. circa), costruita sulle alte falesie prospicienti il Golfo di Bonifacio, un braccio di mare lungo 1500 m e largo 100 che s’insinua nella costa meridionale della Corsica. Lavorazione del sughero e del corallo. Intenso il movimento turistico.  ● Secondo la tradizione, ... Repubblica di Genova Libero comune che si affermò come potenza navale e commerciale a partire dalla fine dell'11° secolo. la rivalità con pisa e venezia La Genova, Repubblica di di Genova, Repubblica di si trovò presto a contendere l'egemonia sul mare a Pisa e Venezia. Il duello con Pisa, incentrato sul controllo della Sardegna, ...
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Altri risultati per Corsica
  • Corsica
    Enciclopedia on line
    (fr. Corse) Isola del Mediterraneo occidentale (8680 km2 con 279.600 ab. nel 2006), appartenente alla Francia, di cui costituisce una regione (capoluogo Ajaccio) divisa in due dipartimenti Corse-du-Sud (Ajaccio) e Haute-Corse (Bastia). Amministrativamente autonoma dal 1982, con una propria Assemblea ...
  • CORSICA
    Enciclopedia dell' Arte Medievale (1994)
    J.A. Cancellieri (franc. Corse) Grande isola del mare Tirreno settentrionale e regione francese suddivisa in due dip. (Haute-Corse e Corse-du-Sud), che corrispondono pressoché esattamente alle regioni storiche del Cismonte, o Banda di Dentro, e del Pumonti, o Banda di Fuori.La storia medievale della ...
  • Corsica
    Enciclopedia Dantesca (1970)
    Adolfo Cecilia Dopo le alterne vicende storiche del periodo barbaro, nell'ottavo secolo l'isola fu annessa al regno longobardo. Successivamente fu a lungo tormentata dalle frequenti incursioni saracene, dalle quali l'affrancarono Pisani e Genovesi nel sec. XI. Genova e Pisa si contesero poi il possesso ...
  • CORSICA
    Enciclopedia Italiana - II Appendice (1948)
    Secondo il censimento 1946 la Corsica ha una popolazione di 267.971 ab. (densità 30), con una notevole diminuzione rispetto alle cifre del 1936 (322.854 ab.). Il capoluogo Ajaccio contava, alla stessa data, 31.434 ab. La Corsica durante la seconda Guerra mondiale. - In seguito allo sbarco di contingenti ...
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    Enciclopedia Italiana - I Appendice (1938)
    Denografia (p. 512). - I risultati dei censimenti dal 1921 al 1931 sono raccolti nella tabella in basso; va avvertito che l'arrondissement di Calvi è stato compreso in quello di Bastia. Secondo il cens. 1936, la Corsica contava 322.854 ab., con una densità media, quindi, di 37 ab. per kmq. Questo valore ...
  • CORSICA
    Enciclopedia Italiana (1931)
    situazione. - Chiamata Κύρνος dai Greci, Corsica dai Latini, è questa la più piccola e più settentrionale delle tre maggiori isole che chiudono il Mar Tirreno (Sicilia, Sardegna, Corsica), ma geograficamente la più italiana. Situata infatti fra 41°21′50″ e 43°0′45″ di lat. N., 8°32′22″ e 9°33′41″ di ...
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Vocabolario
cirnènse
cirnense cirnènse agg. – Sinon. raro di còrso (della Corsica), tratto dal nome greco dell’isola Κύρνος (in lat. Cyrnos o Cyrne): le parlate cirnensi.
catana¹
catana1 catana1 s. f. – Pistola a canna corta usata nella Corsica, così chiamata dal nome della famiglia Catani, la quale ne fabbricava nella località di Alisani.
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