corridoio
corridóio s. m. – Sistema di vie di comunicazione per merci, persone, energia e telecomunicazioni in grado di favorire l’integrazione regionale e di configurare e ampliare spazi economici lineari o articolati attraverso infrastrutture di trasporto terrestre (strade, ferrovie, oleodotti, elettrodotti, cavi) o marittimo/fluviale (autostrade del mare, vie navigabili interne). Si può far risalire l’introduzione del concetto di 'corridoio multimodale' alle Conferenze paneuropee dei ministri dei Trasporti svoltesi a Praga, Creta e a Helsinki rispettivamente nel 1991, 1994 e 1997, nelle quali vennero identificate dieci direttrici che avrebbero disegnato, a loro volta, una rete paneuropea in grado di connettere l’Europa occidentale ai paesi dell’Europa centro-orientale e alla Russia. La logica era essenzialmente geopolitica: colmare la frattura creata dal regime sovietico con la creazione, all’indomani della caduta del Muro di Berlino, di idonei meccanismi di comunicazione est-ovest. Tali corridoi si integrarono progressivamente con i progetti della rete transeuropea identificati dalla Commissione Europea nel corso degli anni Novanta del 20° sec. dando luogo, nel 2003, insieme ai 35 progetti elaborati dal gruppo di esperti presieduto da K. Van Miert, a un’articolata e complessa carta delle infrastrutture atte a costituire gli assi di sviluppo per le relazioni commerciali (traffico merci) e sociali (passeggeri) nell’intero continente europeo. Anche al di fuori dell’Europa il concetto di c. è stato adottato su vastissima scala nella definizione delle politiche dei trasporti continentali. In Asia, per esempio, i paesi dello spazio ex-sovietico sono coinvolti nella progettazione dei numerosi corridoi eurasiatici nell’ambito dei programmi TRACECA (Transport corridor Europe-Caucasus-Asia) e CAREC (Central Asia regional economic cooperation). Sul piano geopolitico, tali corridoi sono un fattore importante nell’indurre le potenze contigue (Cina e India in primis) a un comportamento multilaterale, creando così le precondizioni per un’impostazione dei rapporti su linee di cooperazione anziché di confronto militare. In Africa i progetti di c., essenzialmente autostradali, finanziati dall’UNECA (United Nations economic commission for Africa ) e dall’Unione africana, sono volti a creare un sistema di comunicazione efficiente a supporto dei commerci intra-continentali. Essi sono disegnati secondo direttrici nord-sud (3 corridoi: Lagos-Algeri, Il Cairo-Gaborone e Tripoli-Windhoek) ed est-ovest (6 corridoi: Il Cairo-Dakar, Dakar-N’Djamena, N’Djamena-Gibuti, Dakar-Lagos, Lagos-Mombasa e Beira-Lobito) per un totale di circa 60.000 km. In America Settentrionale progetti di c. riguardano sia lo spazio NAFTA (North American free trade agreement) – da Città del Messico verso il Canada seguendo le due direttrici costiere, quella delle Montagne rocciose e quella Dallas-Chicago –, sia l’America Latina, attraverso l’azione dell’IIRSA (Iniciativa para la integración de la infraestructura regional Suramericana), che coinvolge tutti i paesi nella realizzazione di c. continentali (asse andino; asse andino del Sud; asse del Capricorno; asse del Rio delle Amazzoni; asse dello scudo delle Guyane; asse del Sud; asse idroviario Paraguay-Paranà; asse interoceanico centrale; asse MERCOSUR – Cile; asse Perù-Brasile-Bolivia).