CORRI
Famiglia di musicisti d'origine italiana attivi tra il XVIII e il XIX sec. in Gran Bretagna, Irlanda e Stati Uniti.
Domenico, nato a Roma il 4 ott. 1746, fu il capostipite di questa numerosa famiglia di compositori, cantanti, strumentisti ed editori; piuttosto incerte e lacunose risultano le notizie biografiche sulla prima attività di questo singolare personaggio diviso tra numerose attività di vario genere, ma sempre legate agli ambienti musicali britannici. Il Fétis, tra l'altro, lo dice nato nel 1744 a Napoli, dove dal 1763 al 1767 fu sicuramente allievo di N. Porpora; tuttavia è ormai accettata come più attendibile la sua origine romana ed in questa città compì la sua prima formazione musicale, studiando canto, violino e clavicembalo con Antonio Aurisicchio e certo maestro Lustrini, che gli fornirono una solida preparazione e ne facilitarono l'ingresso negli ambienti teatrali della città, ove nel 1770 fece rappresentare la farsetta a quattro voci La raminga fedele (libretto di anonimo, teatro della Pace; rappresentata insieme con la burletta giocosa La moglie disperazione del marito di autore anonimo).
Questo primo lavoro, di cui non si hanno altre notizie e al quale probabilmente partecipò anche come interprete, gli aprì le porte di teatri stranieri, grazie all'interessamento di Charles Burney che, incontratolo a Roma in questo periodo, fu favorevolmente impressionato dalle sue doti musicali e contribuì quasi certamente alla sua affermazione negli ambienti teatrali d'oltre Manica. Sposata in questo periodo una certa Bacchelli, cantante di cui non si hanno altre notizie, ma che lo affiancò nella sua attività didattica durante il soggiorno londinese, nel 1771 fu invitato dalla Musical Society di Edimburgo a dirigere una serie di concerti; preceduto dalla sua fama di insegnante di canto e di compositore, giunse nella città scozzese nell'agosto 1771 con un contratto triennale e vi rimase per oltre diciotto anni svolgendo un'intensa attività di insegnante, accompagnatore, impresario e stampatore, attività quest'ultima cui parteciparono vari membri della sua famiglia e che gli procurò inizialmente un buon successo e una vasta notorietà. La sua attività instancabile e quanto mai varia (fu tra l'altro negoziante di strumenti musicali e fabbricante di pianoforti, fino ad allora pressoché sconosciuti nel paese) conobbe momenti di particolare fortuna quando divenne impresario del Royal Theatre, con il quale diede inizio ad una serie di iniziative organizzative che lo portarono ad assumere la gestione di varie imprese musicali, tra cui - oltre al Royal Theatre - quella dei concerti dei Vauxhall Pleasure Gardens.
Nel 1774, per l'inaugurazione della stagione d'opera italiana a Londra, scrisse l'opera seria in tre atti Alessandro nelle Indie (libretto di P. Metastasio modificato da G. G. Botarelli, King's Theatre, 3 dic. 1774). un lavoro non privo di pregi, di cui fu pubblicata nello stesso anno una scelta di arie, ma che secondo il Burney non riscosse il successo che avrebbe meritato "because his name was not sufficiently blazoned" (p. 501).
Il parziale insuccesso londinese indusse probabilmente il C. a ritornare ad Edimburgo, ove fece rappresentare The Wives Revenged, un'opera comica su testo di Ch., Dibdin (Royal Theatre, 17 dic. 1778); l'anno seguente la sua attività d'impresario subì un grave rovescio finanziario e poté salvare dal fallimento soltanto la casa editrice intestata al figlio John (Giovanni); a questo si associò nel 1780 James Sutherland e con il nome di Corri & Sutherland l'attività editoriale proseguì fino al 1790, anno in cui morì il Sutherland. Intorno allo stesso periodo - probabilmente nel 1789 - Domenico si trasferì a Londra dove, ripresa l'attività, fondò a Soho una impresa editoriale associata a quella di Edimburgo e specializzata nella pubblicazione di musica vocale e antologie operistiche. Formata una società con il genero Jan Ladislav Dussek e Lorenzo da Ponte, riscosse dapprima un notevole successo anche finanziario, ma, dopo qualche anno, sommerso dai debiti, subì un nuovo rovescio e nel 1801 la sua impresa fallì.
Sappiamo dal Da Ponte, che fu trascinato nel fallimento e ne subì le conseguenze, come Domenico, "uomo di buon talento nella musica, ma leggero, visionario e qualche volta bugiardo", fosse carico di debiti, come Dussek del quale vendeva nella sua bottega le sonate "con facile smercio e a cari prezzi..."; ambedue "erano carichi di debiti e pareva che né l'uno né l'altro avesse senno bastevole da condur bene le cose. Sedotto da molte belle apparenze, e molto più delle parole e promesse loro, entrai con entrambi in una spezie di società, mi caricai di tutti i loro debiti, cui pagai puntualmente, ma in men di sei mesi mi trovai ingolfato in un orribile abisso, da cui non mi fu possibile uscire senza lasciarvi gran parte della pelle. Ho perduto in tutto mille ghinee con questi due sciaurati. Dussek, insalutato hospite, andò a Parigi; Corri nelle prigioni di Newgate, da cui uscì in poco tempo con un atto di grazia..." (pp. 242 s.).
Uscito di prigione, Domenico riprese l'attività editoriale, dapprima da solo poi dal 1804 con il figlio Montague e con altri; abbandonata intorno al 1807-08 l'editoria, continuò a dedicarsi alla composizione e all'insegnamento del canto insieme con la moglie.
La sua produzione musicale comprende, oltre alle opere citate, numerosi altri lavori teatrali anche in collaborazione con altri compositori; tra l'altro scrisse alcune arie per una versione pasticcio del Re Teodoro di G. Paisiello (Londra, King's Theatre, 8 dic. 1787)e collaborò all'opera comica The Cabinet di J. Braham - J. Davy - W. Reeve - J. Moorehead (libretto di T. J. Dibdin, Londra, Covent Garden, 9 febbr. 1802).Compose, inoltre, l'opera comica in quattro atti The Travellers, or Music's Fascination (libretto di Andrew Cherry, Londra, Drury Lane, 22 genn. 1806);la farsa In and out of Tune (libretto di D. Lawler - A. Cherry, ibid., 1° marzo 1808); le musiche di scena per Lilliput (libretto di D. Garrick con aggiunte di F. G. Fischer, ibid., 10 dic. 1817), oltre a numerose arie e pezzi vari per altre produzioni teatrali. Tra le sue composizioni vocali, trascrizioni e adattamenti, quasi tutte pubblicate dalla sua impresa editoriale, si ricordano: Six canzonets for two voices and guitar..., Edinburgh 1772; The favourite songs in the opera Alessandro nelle Indie, London 1774; A select collection of most admired songs, duetts, & C., from operas... and from other works, in Italian, English, French Scotch, Irish, & C. In three books... The music... divided into phrases... and to each are appropriated its graces, cadences, &, C., with ... directions for the management of the voice ... by D. Corri, Edinburgh 1779; un'altra edizione in quattro volumi dal titolo Selected collection of the most admired songs, duets…, London and Edinburgh 1795 c.; Se un core annodi or the fatal shaft. A rondo with an accompanyment for the piano forte and violoncello obligato and other instruments, the words Italian and English. Likewise a set adapted for two voices, Edinburgh 1780; A new & complete collection of the most favourite Scots songs, including a few English & Irish with proper graces and ornaments... likewise the new method of accompanyment of thorough bass, ibid. 1788 e 1790, poi 1793; A new & complete collection... With supplement for the flute and directions, ibid. 1795; The new tender lover. In vain you tell your parting lover. A ballad (parole di M. Prior), London 1790; Thou art gone away. A... Scots song with variations... and a violin accompanyment..., Edinburgh 1795; Good bye. A favorite ballad with an accompanyment for the piano forte, London and Edinburgh 1795; The happy dreamer. A ballad... with accompaniment for the harp or piano forte, ibid. 1796; Miscell. songs and arrangements of Haydn's and Mozart's canzonettas published singly and in 18th-century anthologies, London 1820 c., oltre a varie altre arie e ballate popolari, trascrizioni e adattamenti di arie tratte da opere di compositori italiani, inglesi e francesi.
Tra le sue composizioni di carattere strumentale si ricordano: A first sett of six sonates for the harpsichord with an accompanyment for the flute, violin and violoncello, Edinburgh 1773; A second seat [sic] of six sonates for the harpsichord or pianoforte with an accompaniment for the flute violin and violoncello..., ibid. 1775; Sonata for the harpsichord or pianoforte with an accompaniment for a violin..., ibid. 1780; Loch Erroch side. Set for the harpsichord with variations, ibid. 1780; The beginning & practice of fingering the harpsichord consisting of airs minuets marches gavots gigs rondos lessons voluntaries... arranged and adapted by sigr. D. Corri, ibid. 1784; The favorite dance of La Belle Catherine. Adapted with variations - in which is introduced the favorite air of the Yellow Hair's Laddie - for the harpsichord or pianoforte..., London 1785; The Duke of York's march... Adapted with variations (in wich is introduced the favorite air of the Yellow Hair'd Laddies), for the harpsichord or piano forte, Edinburgh 1785; The Caledonian Hunt by Sir Alexr. Don. Arranged for the pianoforte or harpsichord with variations..., ibid. 1790; A favorite Irish air made into a rondo for the harpsichord, ibid., 1790; The favorite minuet with variations and a jigg... adapted for the harpsichord with additional variations, ibid. 1790; Sento che in seno and My lodging is on the cold ground. Two favorite songs adapted for two performers on one piano forte, or harpsichord, ibid. 1790; Three sonates for the harpsichord or piano forte... op. 5, ibid. 1790; A select collection of choice music for harpsichord or piano forte, London & Edinburgh 1790; A collection of marches and quick steps... for the harpsichord or piano-forte, Edinburgh 1791; Nelson's victory. A characteristic sonata, with tamburino accompaniment..., In honour of the ever memorable ist of August 1798..., ibid. 1800; A concerto (in A) for the piano forte, London 1800; Characteristic Sonata... expressive of the Counter Revolution in France, ibid. 1814.
Fu, inoltre, autore di vari lavori didattici, tra cui: A complete musical grammar, with a concise dictionary, Edinburgh 1787; Musical dictionary as a desk, London 1798; A treatise on the art of singing, ibid. 1799; The singer's preceptor: a treatise on vocal music calculated to teach the art of singing, ibid. 1810.
Domenico morì a Hampstead (Londra) il 22 maggio 1825.
Musicista versatile e particolarmente fecondo, Domenico rivelò nella sua vasta produzione vocale e strumentale, ispirata per lo più al repertorio operistico di compositori italiani e stranieri contemporanei, un particolare gusto compositivo di buona fattura che gli derivava dalla sua prima formazione musicale napoletana. Versato per l'opera comica, diede il meglio di sé in The Travellers or Music' Fascination, ove, ispirandosi al repertorio popolare, tentò di caratterizzare musicalmente le diverse situazioni etniche in cui si svolge la vicenda; l'attitudine naturale che indirizzò la sua attività di compositore verso il canto popolare fu lo scopo prevalente della sua esperienza editoriale e si manifestò nelle numerose raccolte di danze e canti organizzati per gruppi nazionali; particolarmente significativa in tal senso la raccolta A select collection of the most admired songs... in tre volumi, ove vengono raccolti rispettivamente arie e duetti da opere italiane, da ballad operas inglesi e arie tradizionali italiane, inglesi, francesi scozzesi e irlandesi; l'originalità della raccolta, che nella dedica alla regina viene presentata da Domenico come "...a contribution to the Improvement of musical science...", è costituita dalle numerose indicazioni relative alla realizzazione del basso continuo, una pratica musicale ormai in disuso, nonché molte altre precisazioni riguardanti la prassi esecutiva, quali la realizzazione degli abbellimenti e delle colorature desunte dalla pratica di famosi interpreti citati di volta in volta in testa ad ognuna delle numerose arie presentate.
Di grande interesse è, inoltre, la preziosa raccolta di illustrazioni di strumenti musicali che precedono la maggior parte delle arie nei primi due volumi dell'opera; agli strumenti Domenico affida un ruolo di fondamentale importanza per la giusta interpretazione della musica vocale "…not only just according to the laws of harmony, but also selected and disposed in such a manner as may best serve to support and give effect to the vocal part or parts". Viene così definito il ruolo dell'accompagnatore e scrupolosamente sono indicate le sue responsabilità nel sostenere e assecondare l'interpretazione vocale.
Non meno significativo in tal senso il contributo recato da Domenico ai problemi dell'intepretazione affrontati e approfonditi nelle opere di carattere didattico, quali ad esempio in The singer's preceptor (che contiene anche l'autobiografia), ove l'autore esamina il rapporto dell'interprete con la pagina stampata: "...During this time I published my work dedicated to the Queen; the design of which was to exemplify a mode of printing music as it should be performed; the established manner being inefficient and embarrassing to most performers, whether professor or amateur; since, among the former class, all are not alike gifted with that taste and feeling which can fully understand the composer's meaning, or that complete knowledge which can guide them in every de from the precise notes in which a piece of music is written; and if such inconvenience might arise to professors, it must be allowed that amateurs, who are in general less versed in the science, will be yet more at a loss to distinguish, and give the true style and meaning of the composer". Gli stessi concetti corredati di ampie precisazioni sulle fioriture vocali, sul fraseggio, le pause necessarie al respiro e sull'arte della variazione vocale sono in un'altra raccolta apparsa nel 1788 e più volte ristampata dal titolo A new & complete collection of the most favourite Scots songs... with proper graces and ornaments... likewise the new method of accompanyment of thorough bass.
Natale, fratello di Domenico, nato a Roma nel 1765, fu insegnante di canto, compositore ed editore. Nulla si sa della sua formazione musicale e le prime notizie a lui relative risalgono al 1784, anno in cui si esibì ad Edimburgo come chitarrista.
Continuatore dell'attività editoriale iniziata da Domenico, nel 1784 intraprese la carriera d'impresario rilevando la sala dello Stephen Kemble's Circus, che dapprima chiamò Corri's Rooms, destinandola a spettacoli teatrali, musicali ed equestri per poi trasformarla in un vero e proprio teatro, noto con i nomi di Caledonia Theatre e Adelphi Theatre. Per sopraggiunte difficoltà finanziarie, nel 1809 fu costretto a cedere il teatro a H. Siddons per poi riassumerne la direzione nel 1815; ripresa l'attività, si trasferì ad Edimburgo ove si dedicò prevalentemente all'editoria. Nel 1821 lasciò la Scozia e si recò sul continente con le sorelle Francesca e Rosalie. Più fortunata fu la sua attività editoriale, svolta principalmente ad Edimburgo con il nome di Corri & Co. e strettamente collegata con la casa di Londra.
Natale morì a Wiesbaden il 24 luglio 1822.
Autore di musica vocale e strumentale, pubblicò: Three sonates for the piano forte or harpsichord, with accompanyment for a violin... op. ist, Edinburgh 1790; The siege & surrender of Valenciennes. For the pianoforte or harpsichord, with an accompaniment for a violin, ibid. s. d.; Ave Maria. Hymn to the Virgin, ibid. s. d.; l'Eitner ricorda, inoltre, due ballate e un pezzo per pianoforte.
Pubblicò inoltre, sempre ad Edimburgo, le raccolte: A set of six Italian songs with an accompaniment for the harpsichord and violin being a selection of the celebrated compositions of Haydn, Sarti, Kozeluch, Paisiello, Gazzaniga, Cherubini (1791)e A selection of German, French & Italian duettinos... with translations... arranged with accompanyments & symphonies for the pianoforte (1795 c.).
Dei cinque figli di Domenico (John, Sophia Giustina, Montague, Haydn e Philip Anthony), nulla si sa del primogenito John (Giovanni), che, rilevata nel 1779 l'azienda editoriale del padre, ne fu soltanto il prestanome e si dedicò probabilmente ad altra attività poiché il suo nome non figura mai né nella memorie del padre né egli appare coinvolto nelle attività musicali dei fratelli.
Sophia Giustina, nata ad Edimburgo il 1° maggio 1775, fu apprezzata musicista. Allieva del padre, da cui fu iniziata allo studio del canto e del pianoforte, apparve in pubblico come enfant prodige ad Edimburgo in un concerto in cui si esibì come pianista; dopo il trasferimento della famiglia a Londra, nel 1791 esordì come cantante nei concerti Salomon, riscuotendo un enorme successo tanto da essere riconfermata regolarmente per gli anni successivi; il 24 luglio 1793 partecipò quale solista alla prima esecuzione inglese della cantata di F. J. Haydn The Storm (traduzione inglese di J. Wolcot). Nel 1792 sposò il compositore Jan Ladislav Dussek con cui perfezionò i suoi studi di pianoforte e di arpa. Continuò ad apparire in pubblico fino al 1910 circa, dopo aver partecipato nel 1808 ad una stagione d'opera al King's Theatre. Con il declino delle sue doti vocali abbandonò la carriera teatrale e si dedicò alla composizione scrivendo pezzi per arpa e per pianoforte. Dopo la morte di Dussek nel 1812 sposò il violista John Alois Moralt.
Morì probabilmente a Monaco di Baviera, ove viveva il marito, intorno al 1828.
Montague Philip, nato nel 1784 ad Edimburgo, si dedicò alla composizione. Continuatore dell'attività del padre, dopo aver fatto esperienze pittoriche, essersi dedicato alla scherma ed aver trascorso un periodo in mare, intorno ai diciotto anni rivelò interessi musicali; trasferitosi a Londra, nel 1804 rilevò l'impresa paterna in Haymarket e la proseguì dapprima come Montague P. Corri, poi nel 1805 come Montague P. Corri, M. Hall & Co., quindi Corri, Pearce & Co., finché nel 1806, scomparso il nome Corri, la ditta proseguì l'attività come Pearce & Co. Intorno al 1807 una nuova impresa editoriale, denominata Corri & Co., ricomparve in Little Newport Street, ma si trattò di una ripresa temporanea che Montague concluse per dedicarsi all'attività musicale. Costretto a rinunciare alla carriera di esecutore per un incidente, attese alla composizione e svolse un'intensa attività di arrangiatore di musica teatrale e per complessi bandistici; attivo in vari teatri londinesi, tra cui l'Astley's Royal Amphiteatre, il Cobourg e il Surrey Theatre, scrisse musiche per The mistic coffer, The hag of the lake, The devil's bridge (tutti del 1812), la pantomima The valley of diamonds (1814). Scritturato nel 1817 dallo zio Natale come impresario del Circus Theatre di Edimburgo (poi noto come Pantheon), vi rimase per breve tempo e soggiornò poi a Newcastle, Manchester e Liverpool ove diede lezioni di scherma e continuò l'attività impresariale. Autore di songs, sonate e pezzi per pianoforte, pubblicò a Londra: Treatise on the art of singing (s. d., ma 1830 c.) e A new and improved pianoforte tutor (s. d., ma 1835 c.).
Morì a Londra il 19 settembre 1849.
Haydn, nato ad Edimburgo nel 1785, fu pianista, organista, compositore e maestro di coro. Allievo del padre per il pianoforte, nel 1821 si trasferì a Dublino ove si dedicò all'insegnamento del pianoforte per divenire poi, nel 1827, maestro del coro e organista nella Royal Chapel, carica che mantenne fino al 1848. Compose numerosa musica vocale.
Morì a Dublino il 19 febbr. 1860.
Philip Anthony, probabilmente gemello di Montague Philip, nacque ad Edimburgo nel 1784; trasferitosi a Londra, nel 1813 fu tra i promotori della Philharmonic Society e partecipò come cantante ai primi tre concerti della società, ma, non trovando in Inghilterra il terreno favorevole per affrontare con successo la carriera musicale, preferì emigrare negli Stati Uniti, dove assunse il nome di Arthur Clifton. Incerta è la data della sua partenza da Londra, avvenuta comunque tra il 1813 e il 1817, anno in cui si stabilì a Baltimora e diede inizio ad una intensa attività musicale. Fu infatti insegnante, organista in varie chiese e apparve spesso in pubblico come pianista e cantante. Direttore del coro in un teatro secondario della città, assunse la gestione della filiale di una fabbrica di pianoforti di Filadelfia e fu interessato in altre attività commerciali. Diresse per molti anni l'Anacreontic Society, in cui, oltre ad un'attività strettamente musicale dedicata all'esecuzione di musiche vocali, si svolgevano serate gastronomiche. Raggiunse grande notorietà come compositore di songs "in English style" e le sue composizioni, presto diffuse nei "music saloons", furono pubblicate da vari editori di Baltimora (Thomas e Joseph Carr, John Cole, George Willig Jr.) e di Filadelfia (George Willig).
Esse comprendono ventuno inni, diciotto selezioni dall'opera The Enterprise, due marce strumentali ridotte per pianoforte e ventiquattro piccoli pezzi per pianoforte, oltre ad opere didattiche. La sua figura è legata soprattutto all'opera teatrale The Enterprise, or Love and pleasure, su libretto di un certo colonnello W. H. Hamilton, non altrimenti identificato, che, rappresentata il 23 maggio 1822 nel teatro di Baltimora, è il primo esempio di teatro musicale americano del primo Ottocento.
Il C., che tra l'altro era tornato l'anno precedente a Londra e con il suo vero nome era apparso in un concerto della Philharmonic Society (11 giugno 1821), fu accolto assai favorevolmente dalla critica che vide in lui soprattutto l'autore della prima opera musicale americana, interpretata da attori americani e composta in America. Il successo indusse il C. a pubblicare A selection of music... adapted with a piano-forte accompanyment (Baltimora 1823), che riscosse grandi consensi di pubblico anche a New York, Filadelfia e Boston e rese popolari molte arie e songs dell'opera.
Il lavoro che risentiva in gran parte dello stile teatrale italiano e mozartiano, oltre a presentare certi caratteri tipici dell'opera inglese, conteneva anche parti parlate e vi era fatto largo uso del recitativo accompagnato; la scrittura vocale, in genere melodicamente lineare per meglio sostenere il ritmo e il significato delle parole, si distingueva anche per molte arie di bravura nello stile di S. Storace e richiedeva agli interpreti qualità interpretative sconosciute o comunque non richieste ai cantanti americani, abituati a lavori di stile più semplice d'intonazione popolare e, pertanto, non avvezzi al più elaborato e complesso stile di tradizione europea.
Il C. morì a Baltimora il 10 febbr. 1832.
Tra le composizioni vocali pubblicate a Londra si ricordano: Altho' form thee, I soon must part. Canzonett, words by Lady T[inte](s. d., ma 1800 c.); Caro caro. Cavatina with a harp accompartiment (s. d., ma 1800 c.); La biondina pensosa. Air with introduction and finale (1808); Aglaia and Euphrosyne: a serenade duet for harp & pianoforte (1811); La morte di Dussek, elegiac sonate for the pianoforte, with violin obl., 1812; l'Eitner cita inoltre varie altre composizioni vocali e strumentali, oltre a metodi per pianoforte.
Francesca (Frances), figlia dì Natale, nota in arte come Fanny Corri Paltoni, fu celebre cantante. Nata ad Edimburgo nel 1795 o nel 1801, fu dapprima allieva del padre, poi di Angelica Catalani che, ascoltatala a Londra, ne intuì le naturali doti musicali e valorizzò la sua bella voce di contralto conducendola con sé nel corso delle sue tournées sul continente: tra il 1815 e il 1816 Francesca fu infatti in Germania, Danimarca, Svezia, Belgio, Olanda e Francia al seguito della Catalani, che curò la sua educazione musicale, contribuendo probabilmente anche alla sua formazione scenica. Dopo un infelice debutto ad Amburgo - secondo quanto sostenuto dal Fétis - fece ritorno a Londra per riprendervi gli studi e nel 1818 si esibì con esito favorevole al King's Theatre, entrando a far parte della compagnia come membro stabile; impiegata in ruoli secondari fino al 1821, apparve regolarmente nelle stagioni dell'Opera italiana a Londra. Trasferitasi in continente, tra il 1821 e il 1823 fu ad Amburgo, Francoforte e Monaco, per passare poi in Italia, ove nel 1823 insieme alla sorella Rosalie apparve in un concerto al teatro Re di Milano. Sposato il cantante Giuseppe Paltoni, il 2 ott. 1824 apparve al suo fianco al Comunale di Bologna in Margherita d'Anjou di G. Meyerbeer. Conquistata fama europea e assurta a ruoli di prima donna nel 1827, fu a Madrid, a Vienna e quindi alla Scala di Milano, ove, dopo essere stata applaudita interprete della Cenerentola di Rossini insieme al basso Luigi Lablache, apparve ne La prova di un'opera seria di F. Gnecco. Nel 1828, sempre con il marito, fu al S. Carlo di Napoli, poi nuovamente alla Scala ove interpretò con grande successo opere rossiniane (Zelmira, Demetrio e Polibio, Il barbiere di Siviglia) e fu ammirata nelle Cantatrici villane di V. Fioravanti. Nel 1829 si esibì sulle scene di vari teatri italiani, tra cui Genova, Milano e Torino, quale interprete de La pietra di paragone di Rossini al teatro Regio. Nel 1830 iniziò una fortunata tournée in Germania che la portò a Berlino e a Lipsia; fece quindi ritorno in Italia e nel 1831-32 fu a Firenze, a Lucca e in altre città italiane, riscuotendo ovunque enormi consensi di pubblico, preceduta dalla fama del suo virtuosismo vocale.
Per vari anni ebbe in repertorio, oltre alle più note opere di Rossini, di cui fu acclamata interprete, vari pezzi di bravura che costituirono per anni i cavalli di battaglia della Catalani, tra cui God save the King, Rule titannia, le variazioni sul tema "Nel cor più non mi sento" da La bella Molinara di G. Paisiello, oltre alle celebri variazioni di P. Rode.
Apparve per l'ultima volta in pubblico a Lucca nella Cenerentola di Rossini durante la stagione del carnevale 1833. Dopo questa data non si hanno più sue notizie ed ignoti sono la data e il luogo di morte.
Musicisti furono vari altri membri della famiglia, attivi in teatri e istituzioni musicali londinesi, cui diedero un costante e talora prezioso contributo.
Scarse notizie si hanno di Rosalie, sorella di Francesca, che, nata nel 1803 probabilmente a Edimburgo, seguì la famiglia a Londra dove compì gli studi musicali ed esordì nel 1820-21 come soprano per seguire poi la sorella sul continente, ove apparve per breve tempo in esibizioni concertistiche.
Cantanti e direttori d'orchestra furono i figli di Haydn: Patrick Anthony, nato a Dublino nel 1820 e morto a Bradford il 1° giugno 1888; Henry, nato a Dublino nel 1822 e morto a Filadelfia il 28 febbr. 1888, Haydn Jr., baritono, nato nel 1842 e morto il 19 dic. 1877, dedicatosi esclusivamente alla carriera teatrale. Ghita Auber, figlia di Henry, nata nel 1869 o 1870 e morta nel 1937, fu attiva prevalentemente a Londra e fece parte come soprano della Carl Rosa Opera Company. Fu autrice di canzoni e sposò nel 1899 il commediografo Richard Neville Lynn. William Charles Cunnigham, figlio di Montague Philip, nato nel 1834-35 e morto nel 1893, fu noto come autore di canzoni, mentre Haydn Woulds (1845-1876), figlio di Patrick Anthony, si dedicò alla carriera teatrale come baritono.
Si ricordano infine i tre figli di William Charles Cunnigham: Charles Montague, nato a Londra il 22 giugno 1861, si dedicò alla carriera direttoriale e fu per vari anni direttore delle stagioni d'opera all'Old Vic Theatre di Londra, poi dal 1889 direttore musicale della Royal Victoria Hall di L. Baylis. Morì a Londra l'8 giugno 1941; Clarence Collingwood (Londra 1863-1918), apprezzato compositore d'operette, tra cui The Dandy Fifth (1898) e In gay Piccadilly (1901) e autore di canzoni e musica per balletto; infine William (1865-1905), autore di canzoni.
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