GOVONI, Corrado
Poeta, nato a Tamara (Ferrara), il 28 ottobre 1884. Dopo avere a lungo vissuto quietamente nella sua campagna ferrarese, si è dal 1926 stabilito a Roma.
I sonetti Le fiale (Firenze 1903), sostanzialmente parnassiani e dannunziani, hanno qua e là motivi, come poi furon chiamati, crepuscolari; e in pieno mondo crepuscolare si è con Armonia in grigio et in silenzio (Firenze 1903) e con Fuochi d'artifizio (Palermo 1905). Il desiderio di battere vie sempre nuove determinò da un lato il satanismo superficiale della prima parte degli Aborti (Ferrara 1907) e dall'altro spinse il G. ad aderire per breve tempo al futurismo, da cui peraltro derivò solo alcune audacie formali e tecniche, o poco più (Poesie elettriche, Milano 1911; Rarefazioni, ivi 1915; La caccia all'iusignolo, sintesi teatrale, ivi 1916). Tipico in lui il bisogno di rendere per così dire palpabili le impressioni e i sentimenti più sottili, e ciò per mezzo di un'inesauribile fioritura d'immagini. Il G. raggiunge il meglio della sua arte (mediocre è il poema drammatico La neve, Firenze 1914) in L'inaugurazione della primavera (Firenze 1915), sebbene anche qui l'occhio svagato del poeta si perda dietro a girandole d'immagini, e si abbiano talvolta solo notazioni slegate, appunti, le "litanie liriche" caratteristiche del Govoni. Cfr. Poesie scelte (Ferrara 1918).
Altri versi del G. sono: Tre grani da seminare (Milano 1920); Il quaderno dei sogni e delle stelle (ivi 1924); Brindisi alla notte (ivi 1924); Il flauto magico (Roma 1932); cfr. inoltre La santa verde (Ferrara 1919), prose in gran parte autobiografiche, le novelle Piccolo veleno color di rosa (Firenze 1921); Bomboniera (Roma 1929); La maschera che piange (Aquila 1930); Misirizzi (Firenze 1930); i romanzi Anche l'ombra è sole (Milano 1921); La terra contro il cielo (ivi 1922); La strada sull'acqua (ivi 1923); La cicala e la formica (ivi 1925); Il volo d'amore (ivi 1926).
Bibl.: G. Papini, Testimonianze, Milano 1918, pp. 73-89; L. Fiumi, C. G., Ferrara [1918]; I. Maione, Studi e saggi di letteratura, Bologna [1923], pp. 221-255; G. Ravegnani, I contemporanei, Torino 1930, pp. 149-161.