FEROCI, Corrado (in Tailandia Silpa Bhirasri)
Nacque a Firenze il 15 sett. 1892 da Arturo e da Santa Papini. Studiò all'Accademia di belle arti di Firenze, dove si diplomò nel 1914 e dove insegnò scultura dal 1914 al 1923. Seguì le tendenze della scultura nazionale: tra le sue prime opere si ricorda il monumento ai Caduti (gruppo bronzeo), realizzato nel 1922 a Portoferraio, nell'isola d'Elba.
Nello stesso anno partecipò ad un concorso bandito dal governo del Siam, aperto ad artisti in grado di disegnare monete, a ritrattisti e ad architetti. Il F. fu scelto tra duecento candidati dal governo siamese, allora ancora retto da una monarchia assoluta, per lavorare su commissioni reali; nel gennaio 1923 partì per Bangkok, consapevole del fatto che il suo stile si sarebbe dovuto modificare per adattarsi al nuovo ambiente.
La prima opera commissionata al F. fu il busto dei monarca regnante, Rama VI Vachiravudh: il modello non fu tuttavia apprezzato, probabilmente perché il F. aveva lavorato su fotografie. Ma il principe Naris, zio del re, storico dell'arte e uno dei principali artisti siamesi, s'interesso a lui, aiutandolo con consigli e posando per un ritratto; il busto di Naris, in gesso (collocato nel dipartimento di belle arti a Bangkok), fu molto ammirato e convinse il re a farsi ritrarre dal vivo.
Rama VI mori nel 1925; gli successe il fratello Prajadhipok, il quale ereditò una situazione finanziaria disastrosa, aggravata dalla crisi economica mondiale del 1929. Proprio in quell'anno tuttavia il F. fu incaricato di scolpire, su disegno del principe Naris, una statua del Re Rama I, che aveva regnato tra il 1782 e il 1809, per commemorare il 1500 anniversario della fondazione di Bangkok. Dopo avere terminato il modello il F. tornò in patria e a Milano poté sovrintendere alla colatura del bronzo. Il suo contratto con il governo siamese, che in origine aveva una durata di tre anni, fu allora rinnovato senza limiti di tempo. La statua, pregevole opera di propaganda, realizzata nel 1929-30, alta m 4,75, venne collocata all'ingresso del primo grande ponte di Bangkok, il Memorial Bridge.
Dal suo arrivo nel Siam il F. insegnò al suoi assistenti thai la teoria e la tecnica della scultura occidentale nel dipartimento belle arti (fondato nel 1912), anche se molti di loro avevano studiato nella scuola di arte e mestieri (fondata nel 1913), dove avevano imparato le nozioni fondamentali delle forme artistiche occidentali. Nel 1932 un colpo di Stato mise fine alla monarchia assoluta nel Siam. L'anno seguente il F. fu incaricato di preparare il corso di studi della scuola di belle arti: esso verteva sulle forme artistiche e la storia dell'arte occidentale e thai; seguito da un numero di studenti volutamente limitato, secondo le intenzioni del F. doveva servire per formare artigiani-artisti.
Le sue idee sull'educazione artistica vennero espresse nell'articolo Modern sculpture and painting in Siam, pubblicato nel Silpakorn Journal nel 1938, tradotto da Charoon Molkul. La maggior parte, se non la totalità, degli scritti e delle lezioni del F. è in lingua inglese dal momento che, nonostante gli anni passati in Thailandia e il matrimonio con una thai, Malini, la sua padronanza della lingua non era perfetta.
La scuola di belle arti ebbe un notevole successo. Per iniziativa del F. venne istituita la prima competizione artistica destinata ad avere una ricorrenza annuale, e lui stesso fu tra i giurati; l'inaugurazione nel 1938 fu presieduta dalla famiglia reale. Nel frattempo il governo, formalmente parlamentare, assunse un crescente carattere militare e nazionalista, soprattutto dopo la nomina a primo ministro del maresciallo di campo Luang Pibul Songgram.
Nel 1939 il primo ministro, che aveva cambiato il nome del paese in Thailandia, commissionò al F. il Monumento alla Democrazia (chiamato dagli oppositori "Monumento in memoria della democrazia"), nella Rajadamnern avenue, per celebrare la vittoria sulla monarchia assoluta e la festa nazionale. Il F. fu incaricato di eseguire i rilievi del monumento, ricco di simboli numerici, disegnato dall'architetto Mew Aphaiwong, fratello di un leader del regime.
Era prevista la messa in opera di otto diversi pannelli, ma, dati i limiti di tempo imposti all'esecuzione dell'opera (il monumento doveva essere completato in un anno), alla fine furono scelti quattro pannelli, ciascuno in due copie. Per le figure a grandezza naturale di rivoluzionari militari e civili furono prima creati modelli in gesso, poi prodotti rilievi in argilla e questi infine vennero colati nel cemento. Alla realizzazione di ciascuno dei quattro pannelli furono chiamati a collaborare due studenti. Il monumento, le cui figure si ispirano in parte all'arco della Vittoria innalzato da M. Piacentini nel 1931 a Genova, contribuì a consolidare la notorietà del F. e dei suoi studenti.
Nel 1940 il F., per commemorare lo scontro tra le forze francesi e quelle thai, avvenuto nello stesso anno sul confine indocinese, fu incaricato di scolpire con i suoi assistenti cinque grandi figure di bronzo destinate alla base del Monumentoalla Vittoria, una spad a di pietra disegnata da M. L. Puni Malakul. Ma le figure realistiche degli eroi non si adattavano convenientemente al monumento simbolico, che il F. si dice abbia definito "The Victory of Embarrassment". Tra gli altri incarichi ufficiali ricevuti dal F. per Bangkok e per le province si ricordano: il monumento dell'eroina Thao Suranaree, eretto a Nakhon Ratchasima (Korat) nel 1934; una statua del Re Vachiravudh tre volte più grande del naturale, posta nel 1942 in un angolo del Lumpini Park. Talvolta il F. si limitava ad eseguire le teste delle statue, affidando sempre più spesso il resto ai suoi assistenti.
Nel 1943, dopo l'ultimatum giapponese dell'anno precedente per la cooperazione thai, il F. fu arrestato dai giapponesi; venne rilasciato dopo aver assunto un nome thai, Silpa (arte) Bhirasri (un'approssimazione fonetica di Feroci in lingua thai) e nel 1944 divenne cittadino thai. Nel 1943 la scuola di belle arti era stata intanto elevata a università con il nome di Silpakorn University (Università di belle arti).
L'ordine degli studi prevedeva un triennio iniziale - nel quale gli studenti imparavano pittura e scultura - che si concludeva con un diploma, e un biennio successivo di specializzazione in una delle due materie, che terminava con la laurea. I corsi cercavano di unire l'arte tradizionale thai con quella moderna occidentale. Il F. fu il preside di entrambe le facoltà e difese la nuova università dalle critiche che chiedevano un numero maggiore di indirizzi di studio.
Nel 1947 il F. era partito per l'Europa, portando con sé alcuni dipinti e sculture di insegnanti e studenti della Silpakom University per una mostra che si tenne, nel 1948, all'ambasciata tailandese di Londra. Al suo ritorno egli propose al principe Phanyphandhu Yugala, allora direttore generale del dipartimento di belle arti, di fare organizzare dal governo thai una mostra d'arte nazionale; questa ebbe luogo nel 1949, dall'11 febbraio al 10 marzo, e costituì un avvenimento particolarmente innovativo: vi parteciparono infatti artisti delle scuole rivali, la Silpakorn e la scuola di arti e mestieri, e inoltre artisti indipendenti, che si cimentarono su un terreno neutrale. Furono preferite dai giurati (fra cui anche il F.) le opere moderne rispetto a quelle tradizionali.
Nel 1950 il F. ricevette l'incarico di eseguire la statua equestre del Re Taksin nella Wongwianyai Circle a Thonburi, diventata ormai parte di Bangkok.
Fece modelli dal vivo per il cavallo, la cui criniera mossa non si accordava però con la posizione eretta del cavaliere, una volta e mezzo più grande del naturale. L'opera fu completata nel 1953 con grandi spese.
Dopo il suo quarto viaggio in Italia, nel 1950, il F. scrisse un articolo dal titolo Survey of contemporary European art in relation to Thai art, pubblicato in Silpakorn (giugno 1950), nel quale esortava i giovani artisti thai a non accettare acriticamente "le espressioni artistiche ultra-moderne" e affermava che realismo e naturalismo erano la via maestra per gli artisti thai. In un articolo successivo (1960) invitò i Thai a non imitare le idee straniere, ma a limitarsi a usare solo le tecniche occidentali.
Apinan Poshyananda (1992, p. 58) vede una contraddizione nelle tesi del F.: da una parte egli sosteneva che non avrebbero dovuto esistere pregiudizi, perché l'arte moderna non è rappresentativa di un popolo particolare e non ha uno stile nazionale; dall'altra, affermava che le espressioni individuali dell'artista caratterizzano il suo lavoro con le peculiarità del suo popolo.
Le mostre di arte nazionale divennero quindi annuali; il F. partecipò attivamente alla promozione dell'arte thai all'estero e prese parte anche, con altri artisti thai, agli incontri dell'International Association of Plastic Art (IAPA) a Venezia nel 1954 e a Vienna nel 1960. Sempre nel 1960 organizzò l'esposizione di opere di artisti thai nel Graphic Center del Pratt Institute di New York, nell'Istituto d'arte di Colonia e alla mostra biennale internazionale di stampe a Tokyo.
Col nome Bhirasri il F. pubblicò, insieme con Phraya Anuman Rajadhon, il nuovo direttore del dipartimento di belle arti, articoli nel giornale Silpakorn sull'estetica e sulle teorie del colore e della composizione; scritti in inglese vennero tradotti in thai da Phraya Anuman Rajadhon. Il F. pubblicò in inglese nella Thai Culture series, edita dal National culture Institute, un breve saggio dal titolo Modern art in Thailand (Bangkok 1954) e una versione aggiornata di Contemporary art in Thailand (Bangkok 1960). I suoi numerosi articoli, pubblicati nei cataloghi delle annuali mostre d'arte nazionale, furono raccolti nel volume distribuito alla sua cremazione (Articles from the Catalogues of the Annual national art Exhibition, Bangkok 1963).Grazie al F. si ebbe un'incredibile fioritura di mostre d'arte a Bangkok negli anni Sessanta, patrocinate da esponenti dell'élite locale e diffusamente pubblicizzate sul Bangkok World. Proprio durante questa fortunata fase dell'arte thai, a cui egli stesso aveva contribuito, il F. morì a Bangkok il 14 maggio 1962 e fu cremato il 17 genn. 1963. Egli venne definito, e non solo dai suoi discepoli, il padre della moderna arte thai.
Nel febbraio 1965 i suoi allievi riuscirono a organizzare una mostra internazionale d'arte nel quadro delle attività promosse dal comitato per la raccolta di capitali per la Silpa Bhirasri Foundation. Grazie anche alle sovvenzioni del governo thai e del J. D. Rockefeller III Trust Fund, fu edificato nel 1974 il Bhirasri Institute of modem art, che divenne centro di importanti mostre e un punto di incontro culturale. Nel 1988 il Bhirasri Institute venne chiuso.
Fonti e Bibl.: Niphon Khamwilai (ed.), Acharn Silpa kab luksit (Ilprofessor Silpa e gli studenti), Bangkok 1984; Apinan Poshyananda, Modern art in Thailand, Singapore 1992, pp. 21-144; T. Terzani, E Bangkok celebra Silpa il fiorentino, in Corriere della sera, 22 dic. 1992.