FERLAINO, Corrado
Ingegnere e costruttore edile, Corrado Ferlaino diventa presidente del Napoli il 18 gennaio 1969, bruciando la concorrenza di avversari più esperti e più ricchi di lui per convincere la vedova dell'ex proprietario, Antonio Corcione, a cedergli le azioni della società al prezzo di 70 milioni. Allora nessuno avrebbe scommesso su questo ingegnere con la passione della velocità, che aveva come unico titolo sportivo da esibire qualche partecipazione alla Targa Florio. La sua presidenza è stata invece da record, se non altro per la durata: trentadue anni, con alcune interruzioni. Si dimette per brevi periodi nel 1972 (presidenza affidata all'ingegner Ettore Sacchi) e nel 1983 (reggente un altro ingegnere, Marino Brancaccio). Nel 1993 vende la società a Ellenio Gallo, ma due anni dopo torna a essere il maggior azionista. Nel 2000 cede la metà delle azioni e la poltrona di presidente a Giorgio Corbelli. Nel 2002 vende il resto delle sue quote. Nemmeno Achille Lauro, che pure nel Napoli aveva investito cospicue ricchezze, era riuscito a conquistare lo scudetto. Invece, dopo 18 Campionati e tanti giocatori reclutati, ecco la grande festa del 1987, arrivata attraverso molte difficoltà e anche qualche clamorosa contestazione (nel 1983 gli viene addirittura fatta esplodere una bomba sotto casa). La svolta coincide con l'arrivo di Diego Maradona, il più grande campione che Napoli abbia mai avuto, quello più osannato e anche quello più strenuamente difeso. Il successo viene replicato tre anni più tardi, poi il declino di Maradona contagia pure il suo presidente, fino alle due retrocessioni collezionate tra il vecchio e il nuovo secolo. Sotto la gestione di Ferlaino il Napoli ha vinto due scudetti (1986-87 e 1989-90), una Coppa UEFA (1988-89), due Coppe Italia (1975-76 e 1986-87) e una Supercoppa Italiana (1990).