CAPECE, Corrado
Della nobile famiglia napoletana dei signori di Tramutola, secondo alcuni storici, o sorrentino, secondo altri, nacque nella prima metà del sec. XV.
Non più giovanissimo abbracciò lo stato ecclesiastico ed era abate del monastero benedettino di S. Maria di Calena (Manfredonia), quando questo fu, nel 1446, da Eugenio IV, concesso ai canonici regolari di S. Maria di Tremiti. Nel marzo del 1449 divenne abate del monastero benedettino di S. Lorenzo in Aversa. Il 13 sett. 1455 Callisto III lo nominò suo nunzio e collettore delle decime, destinate alla crociata, nel Regno di Napoli e due anni dopo estese la sua missione anche alla diocesi di Benevento. Paolo II, eletto papa nell'agosto del 1464, lo fece suo maestro di palazzo ed il 30 ott. 1467 lo nominò arcivescovo di Benevento. In quello stesso giorno, tuttavia, risulta nominato (Archivio Segreto Vaticano, Obl. et Sol. 83, c. 35r) a questa stessa sede anche un Bartolomeo, abate anch'esso di S. Lorenzo di Aversa, del quale però non si fa ulteriore menzione nelle altre fonti e nella letteratura. Si deve quindi ipotizzare un vero e proprio errore di nome (Bartolomeo invece di Corrado) nel registro 83 delle Oblationes, o un meno probabile uso da parte del C. del nome di Bartolomeo in religione.
Quando il C. giunse nella sua sede episcopale, la città di Benevento risentiva ancora delle forti tensioni e dei disordini che l'avevano travagliata soprattutto durante il tentativo di riconquista del Regno effettuato, dal 1459 al 1464, da Giovanni d'Angiò; ed al C., arcivescovo da due anni, il papa non tardò ad affidare anche il governo temporale della città. Con la bolla di nomina del 12 maggio 1469, Paolo II lo invitava a sedare le passioni e ad operare secondo giustizia, ma anche a reprimere ogni velleità di rivolta, ristabilendo l'ordine pubblico; gli vietava inoltre di apportare cambiamenti negli ordinamenti cittadini. Il C. rimase governatore di Benevento, che godette sotto la sua amministrazione di un periodo di tranquillità, fino al 1473, quando gli successe nella carica il napoletano Francesco Scannasorci.
Quale presule, convocò il 24 ag. 1470 un sinodo provinciale, nel corso del quale il metropolita, i vescovi suffraganei, ed il clero beneventano confermarono le costituzioni e gli statuti già pubblicati in passato dai predecessori del C., ed emanarono dieci nuove costituzioni per correggere alcuni abusi del clero che si erano verificati. Compì nel 1471 una visita pastorale a Trivento e ricevette dal papa nel 1476 la proibizione, estesa anche ai suoi successori, di usare il camauro nelle processioni. Si rese benemerito della città facendo erigere a sue spese l'ospedale di S. Bartolorneo e promuovendo la costruzione dell'altare maggiore nel duomo. Era stato chiamato a Roma da Sisto IV, quando nel settembre 1482, morì, prima che una congiura consegnasse Benevento in possesso, per breve tempo, al re Ferrante.
Il C. lasciò alla Biblioteca capitolare di Benevento i suoi libri a stampa ed i suoi codici. Gli uni e gli altri sono andati dispersi, ma di essi ci è pervenuto un elenco (Benevento, Bibl. capit., ms. 451), da cui risulta che il nucleo principale era costituito da opere patristiche e dai loro commenti, ma che erano presenti anche opere moderne, quali il De Temporibus di Matteo Palmieri ed i Sermoni di Roberto Caracciolo; c'erano inoltre otto bolle papali ed un messale in pergamena, evidentemente miniato, perché definito "pulcherrimo" nel sopracitato inventario.
Fonti e Bibl.: Benedetto XIII papa, Synodicon s. Beneventanensis Ecclesiae..., Romae 1724, pp. 260-264; Codice dipl. del monastero benedettino di S. Maria di Tremiti, a cura di A. Petrucci, Roma 1960, in Fonti per la storia d'Italia, XCVIII, p. LXXXVI; Le vite di Paolo II di Gaspare da Verona e Michele Canensi, in Rer. Ital. Script., 2ediz., III, 16, a cura di G. Zippel, p. 15; F. Campanile, L'armi overo insegne de' nobili..., Napoli 1610, p. 190; M. de Vipera, Chronologia episcoporum... Ecclesiae Beneventanae, Neapoli 1636, pp. 152-56; P. Sarnelli, Memorie cronologiche de' vescovi ed arcivescovi della Chiesa di Benevento, Napoli 1691, p. 139; I. De Vita, Thesaurus antiquitatum Beneventanarum Medii Aevi, II, Roma 1764, p. 412; S. Borgia, Memorie istoriche della pontificia città di Benevento, II, Roma 1764, pp. 175-81; III, ibid. 1769, p. 403; G. Marini, Degli archiatri pontifici, II, Roma 1784, pp. 194, 202;F. M. Renazzi, Notizie storiche degli antichi vicedomini..., Roma 1784, pp. 41-43; G. Maldacea, Storia di Sorrento, II, Napoli 1843, p. 141;D. M. Zigarelli, Storia di Benevento, Napoli 1860, pp. 152-53; C. Eubel, Hierarchia catholica..., II, Monasteri 1901, p. 117; A. Zazo, L'inv. dei libri antichi della bibl. capitolare di Benevento, in Samnium, VIII (1935), pp. 5-21; S. De Lucia, La Bibl. capitolare di Benevento, Benevento 1940, p. 9; A. Zazo, Il castello di Benevento (1321-1860), in Samnium, XXVII (1954), p. 144; A. Campana, La bibl. della cattedrale di Benevento, in Bull. dell'Archivio paleogr. ital., n. s., II-III (1956-1957), I, p. 152; A. Zazo, Benevento e le sue lotte civili nei secoli XV e XVI, in Samnium, XXXIX (1966), p. 159.