CORPORALE
. È un quadrato di tela di lino, sul quale debbono poggiare, anche fuori della Messa, le sacre specie eucaristiche del corpo e sangue di Gesù Cristo: di qui il nome. Tra tutti gli arredi sacri in uso, questo può dirsi il più antico, perché fin da tempi remotissimi fu adoperato nella liturgia, sia per mondezza e per rispetto alle specie eucaristiche, sia in ricordo della sepoltura di Gesù Cristo, il cui corpo, dicono i Vangeli, fu avvolto in un lenzuolo nuovo di lino. Durante le persecuzioni erano avvolte nel corporale le specie eucaristiche, che i fedeli conservavano nelle loro case in cassette preziose. Fino a che non vennero in uso sugli altari le tovaglie, il corporale ebbe varie dimensioni, anche molto grandi; era rettangolare, e per molti secoli servì a coprire pure il calice nella Messa. Verso il sec. XI, cominciandosi a usare un altro quadrato di tela per coprire il calice, il corporale ebbe l'odierna forma quadrata, di circa cm. 45-50 di lato. Come altri arredi sacri, ebbe ornamenti di galloni, ricami o merletti tutt'intorno: ciò portò pure all'uso di corporali di seta, il quale venne riprovato dalla Chiesa. Già dal sec. X si prescrive che debba piegarsi in tre parti così per lunghezza come per larghezza, che si possa lavare solo dai suddiaconi e che si conservi in una busta speciale: prescrizioni ancora in vigore. Il corporale di cui si servono gli orientali, detto antimensio (v., gr. ἀντιμήνσιον), pure di lino e ornato dell'immagine del seppellimento di Gesù Cristo, è consacrato dal vescovo, il quale in un angolo, dentro una piccola borsetta, vi cuce le reliquie di santi; perciò tiene il posto del corporale latino e insieme dell'altare portatile.
Bibl.: G. Braun, I paramenti sacri, trad. it., Torino 1914.