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CORPO DI FABBRICA

di Giorgio Rosi - Enciclopedia Italiana (1931)
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CORPO DI FABBRICA

Giorgio Rosi

FABBRICA - Si dà questo nome all'insieme di vari ambienti di un edificio, raggruppati in modo da formare un organismo costruttivo a sé. Se l'intero edificio consta di più corpi di fabbrica, questi sono alla loro volta raggruppati o collegati variamente fra loro, ma sempre in tal maniera che ciascuno di essi risulti limitato dai muri esterni su almeno due lati del proprio perimetro. Quando presentano una certa regolarità di forma e di disposizione, s'indicano anche coi nomi di ale o bracci.

Nelle chiese e in altre costruzioni di carattere monumentale e decorativo, anche quando constano di varî organismi costruttivi distinti, la scomposizione in corpi di fabbrica è puramente teorica, giacché l'insieme risponde più che altro a una concezione esteticamente e spesso anche staticamente unitaria. Così pure negli edifici isolati di piccole dimensioni, costituiti generalmente da un unico nucleo costruttivo, il corpo di fabbrica è uno solo, spesso irregolare, e la sua forma dipende dalle esigenze degli ambienti che contiene. Di primaria importanza è invece lo studio del corpo di fabbrica come elemento costitutivo di edifici complessi nei quali il numero dei corpi di fabbrica varia e diversi sono i sistemi di raggruppamento. In alcuni casi si tratta di elementi separati e collegati mediante ambienti di passaggio, come gallerie, corridoi, portici (ospedali a padiglioni, caserme e scuole di tipo più recente); in altri i corpi di fabbrica sono invece a contatto e saldati fra loro per le estremità, in modo da racchiudere del tutto o in parte uno o più spazî liberi che costituiscono i cortili (case, palazzi, uffici); in altri ancora le ale sono disposte radialmente intorno al nucleo centrale (p. es., reclusorî).

La configurazione complessiva dei corpi di fabbrica dipende in gran parte da quella del terreno su cui sorgono quando vi sia necessità di costruire sui limiti dell'area disponibile. Quando invece si tratta di fabbricati sorgenti in mezzo ad aree libere, la forma del corpo di fabbrica rispecchia solo le necessità della distribuzione interna e della costruzione. Nell'uno e nell'altro caso la forma più comune è in complesso quella di un quadrilatero, di cui almeno due lati opposti corrispondono a muri esterni.

La distribuzione interna segue quattro sistemi, in base ai quali i corpi di fabbrica si distinguono in semplici, doppî, tripli, e multipli.

Il corpo di fabbrica semplice è quello formato da una sola fila di ambienti, ciascuno dei quali ne occupa tutta la profondità e ha quindi due lati opposti esterni. Ciò permette di praticare aperture per l'aereazione e l'illuminazione su due lati di ciascun locale e rende questo tipo particolarmente adatto per ambienti destinati al pernottamento o a soggiorni molto prolungati. Il corpo di fabbrica doppio consta di due file d'ambienti, ciascuno dei quali viene ad avere un solo lato esterno dal quale entrano l'aria e la luce; rispetto al tipo semplice offre però il vantaggio di un comodo disimpegno degli ambienti di una fila mediante quelli dell'altra, che generalmente si fondono in un unico locale di forma allungata (galleria, corridoio, portico). Tale tipo si applica negli edifici nei quali siano necessarî locali ampî, luminosi e indipendenti l'uno dall'altro. Lo si adopera oggi in asili, scuole, istituti, musei e anche in alberghi e abitazioni di lusso. Nel corpo di fabbrica triplo i locali di soggiorno si dispongono su due file lungo entrambi i lati opposti liberi e fra di esse l'ambiente di disimpegno si riduce a un corridoio molto allungato e privo di luce diretta tranne quella che può ricevere dalle estremità. Questo sistema permette un miglior uso delle pareti esterne in rapporto all'area ed è seguito correntemente nelle case di abitazione comuni, negli alberghi, nei palazzi per uffici, come ministeri, banche, ecc.; per la comodità di sorveglianza, nei penitenziarî. Il tipo multiplo infine consta di più di tre file di ambienti affiancate. Il suo uso è limitato ai casi nei quali per i locali interni si può ricorrere all'illuminazione dall'alto, sia adottando coperture a vetri, sia aumentando l'altezza degli ambienti centrali in modo da poter aprire finestre nella parte superiore delle loro pareti L'esempio tipico di questa ultima soluzione ci viene dalle basiliche a più navate, di cui la centrale prende luce dalle finestre aprentisi in alto al disopra dei tetti delle laterali; disposizione seguita anche ai giorni nostri in mercati coperti, officine, stazioni, ecc. Più spesso però, nei grandi stabilimenti industriali odierni, il corpo di fabbrica multiplo si applica su larga scala grazie all'uso sistematico del vetro come materiale di copertura.

Le caratteristiche sulle quali si basa la classificazione fin qui enunciata appaiono più o meno chiaramente secondo i sistemi di costruzione. Molto evidenti negli edifici a struttura pesante (solai) o spingente (vòlte), per la presenza di murature continue di sostegno, mancano talvolta nelle moderne costruzioni intelaiate di materiali elastici (ferro, acciaio, cemento armato) nei quali l'organismo portante si riduce a piloni, non sempre distribuiti secondo le suddivisioni degli ambienti interni.

Vedi anche
IVA Sigla di Imposta sul valore aggiunto, imposta indiretta sul consumo, introdotta nell’ordinamento interno con d.p.r. 633/1972 in recepimento di direttive europee: queste ultime hanno obbligato gli Stati membri all’adozione di un’imposta con la struttura dell’IVA, necessaria, dopo l’abolizione delle frontiere ... tributo Nell’antica Roma, contribuzione obbligatoria dei cittadini allo Stato, pagata in rapporto al censo e prelevata per tribù (donde il nome). Il termine ha poi assunto significato più ampio, per indicare ora un’imposizione pagata dal suddito al signore e dal cittadino allo Stato, ora un’imposizione pagata ... estimo Disciplina che tratta dei criteri e dei procedimenti che si possono adottare per formulare giudizi di valore (espressi in moneta) relativamente a un qualsiasi bene economico, per soddisfare determinate esigenze pratiche. Lo scopo o esigenza pratica della stima consente di individuare il punto di vista ... fisco Lo Stato nella sua attività finanziaria e in particolare nei suoi rapporti con i contribuenti (➔ imposta). Nel diritto romano fiscus designò originariamente la sostanza e la cassa dell’imperatore, distinta da quella del popolo, detta erario. Ad Augusto risale l’istituzione di casse speciali (fisci, con ...
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còrpo
corpo còrpo s. m. [lat. cŏrpus «corpo, complesso, organismo»]. – 1. a. Termine generico con cui si indica qualsiasi porzione limitata di materia. Più propriam., in fisica, insieme discontinuo di elementi di materia (corpuscoli o particelle)...
ordine
ordine órdine s. m. [lat. ōrdo ōrdĭnis]. – 1. a. Disposizione regolare di più cose collocate, le une rispetto alle altre, secondo un criterio organico e ragionato, rispondente a fini di praticità, di opportunità, di armonia, e sim.: mettere,...
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