CORONOGRAFO
. Strumento inventato nel 1930 dallo astrofisico francese B. Lyot che permette in condizioni speciali di purezza dell'atmosfera e quindi soltanto in stazioni ad alta quota (sopra 2000 metri circa sul livello del mare) di fotografare la corona interna del sole ed osservare lo spettro di emissione (v. sole, XXXII, p. 47; e in questa App.).
L'importanza dello strumento sta nel fatto che la corona solare nella sua parte più vicina al disco solare splende meno della luna piena, la quale è seicentomila volte meno luminosa del sole; si comprende quindi quanto sia difficile di poterla osservare al di fuori delle eclissi e come numerosi tentativi per riuscire a questo scopo non abbiano raggiunto lo scopo.
Nel coronografo la luce diffusa proveniente dalle sue parti ottiche deve essere ridotta al minimo, perciò l'obiettivo A consiste in una lente piano-convessa fatta di vetro speciale, privo di bolle, graffî ed impurità. Essa dà una immagine del sole su di un disco metallico nero in B. Una lente di campo C è situata dietro a tale disco e dà una immagine della lente A sul diaframma D, nel cui centro si trova un piccolo schermo. Il diaframma intercetta col suo orlo la luce diffratta dal bordo della lente A; lo schermo intercetta la luce dell'immagine solare prodotta sulle facce per riflessione dell'obiettivo A. Una camera fotografica E permette di fotografare un'immagine monocromatica della corona. Il coronografo è completato da un filtro monocromatico interferenziale, che permette di isolare regioni dello spettro limitate fino ad un ångström. Con questo filtro nel 1939 Lyot otteneva, all'osservatorio del Pic du Midi nei Pirenei, cinematografie della cromosfera del bordo del sole, delle protuberanze e della corona interna nelle sue righe più intense (verde e rossa). Il coronografo, unitamente a filtri di questo tipo o a spettrografi, costituisce un nuovo, potente mezzo d'investigazione per le ricerche di fisica solare.