CORIZZA (XI, p. 413)
La sua conca costituisce un nodo di comunicazioni assai importante ai fini strategici: vi confluiscono, infatti, le rotabili provenienti da Florina (Macedonia greca), da Ponte Perati, da Pogradec-Elbasan e da Bitolj (o Monastir, in Iugoslavia). All'inizio del conflitto italo-greco (ottobre 1942) era stata in gran parte costruita la strada che avrebbe dovuto allacciarla ad Elbasan lungo l'alto corso del Devoli e mancava ancora il tratto centrale, per una ventina di chilometri, fra Gramshi e Nikollare.
Le truppe elleniche avevano fatto della conca di Corizza uno degli obbiettivi principali del loro piano di guerra controffensivo considerando la possibilità, una volta raggiuntala, di minacciare sul fianco e sulle retrovie le truppe italiane protese all'offensiva in Epiro. In realta, conquistarono la città il 22 novembre 1940, ma la loro manovra non si sviluppò in profondità e venne arrestata dalla resistenza opposta dalla 9ª armata italiana sui monti che delimitano ad occidente la conca. Le truppe italiane, ripresa l'offensiva, ritornarono a Corizza il 14 aprile 1941 e proseguirono immediatamente su Biklishti e il confine macedone per incontrarsi con le forze tedesche che risalivano da Florina. Altri reparti italiani puntarono verso sud e, riconquistata Erseke, si congiunsero a Ponte Perati con truppe della undicesima armata.