CORIGLIANO Calabro (A. T., 27-28-29)
Città della provincia di Cosenza, d'origine bizantina. Sorge a 219 m. s. m., sul fianco orientale di un'altura delle estreme pendici settentrionali della Sila Greca; ha un fitto abitato a gradinata, culminante in un castello aragonese. Corigliano è centro agricolo assai importante e ha il primato nella provincia di Cosenza per la produzione olearia; nel territorio del suo comune (177,40 kmq.) si producono anche vini pregiati e liquirizia, che viene lavorata in alcuni conci ed esportata. Gli abitanti del comune erano 10.624 nel 1861, 15.379 nel 1901, 15.467 nel 1921, dei quali 14.552 nel centro principale. Corigliano ha nell'Ionio una piccola borgata di pescatori, la Schiavonea, con depositi d'olio e frumento, a 11 km. dal centro principale. Questo dista circa 6 km. dalla stazione della ferrovia Metaponto-Reggio Calabria.
Monumenti. - Le "muraglie" mostrano il luogo dell'antica Thurii, colonia panellenica dedotta da Pericle nel sec. V a. C. A poca distanza dalla zona di Thurii si trova la grande fattoria cinquecentesca di S. Mauro, imponente per le merlature, gli archi ed altri avanzi architettonici. Il castello, costruzione del '400, fu restaurato nel sec. XIX ad opera dei baroni Compagna: ha un salone decorato da Ignazio Perricci da Monopoli (1834-1907) e, nella cappella, la Madonna delle Rose, opera giovanile di D. Morelli. Nella chiesa di S. Pietro c'è una tavola quatrocentesca con la "Odigitria" proveniente dal Patirion di Rossano Calabro, forse copia di antica icone. Nella chiesa di S. Antonio di Padova la cupola e le cupolette sono rivestite di mattonelle maiolicate a colori. Un Angelo marmoreo per la tomba Compagna di Francesco Jerace si trova nella chiesa della Schiavonea. La parte bassa della città è sormontata da un imponente acquedotto ad arcate sovrapposte di aspetto romano, che la tradizione fa risalire a S. Francesco di Paola quando dovette rifornire d'acqua il convento da lui istituito.
Bibl.: G. Amato, Cronistoria di C. C., Corigliano 1884; E. Galli, La Sibaritide, Acireale 1907.