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coricare

di Lucia Onder - Enciclopedia Dantesca (1970)
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coricare (corcare)

Lucia Onder

Il verbo compare cinque volte: due volte in rima nella forma si corca.

Nel significato di " giacere ", " stare disteso ", con costrutto intransitivo, la forma ‛ coricare ' compare, in espressione latineggiante, in Rime CII 57 questa gentil petra / mi vedrà coricare in poca petra, dove il verso allude eufemisticamente alla morte.

Con costrutto intransitivo pronominale il verbo indica, come in Pg VI 66 l'espressione si posa, un 'modo di stare; in particolare, in If XVII 30, l'atteggiamento di Gerione, quella / bestia malvagia che colà si corca. Per estensione, figuratamente, detto del sole, il termine vale " tramontare " in tre luoghi: in Rime C 2 il sol si corca (che richiama Pg VIII 133 'l sol non si ricorca); in Pg XXVII 68 'l sol corcar... sentimmo; con valore di sostantivo, per " tramonto ", in XVII 9 lo sole... già nel corcar era.

Vocabolario
coricare
coricare (region. o poet. corcare) v. tr. [lat. collŏcare «collocare», nel lat. tardo «coricare», comp. di con- e locare «porre»] (io còrico, tu còrichi, ecc.). – 1. Porre giù disteso, mettere a letto: c. i bambini; c. un ferito sulla barella....
coricaménto
coricamento coricaménto s. m. [der. di coricare]. – Il coricare, il coricarsi; l’essere coricato. Anche nei sign. estens. del verbo: c. di un asse, di una vite.
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