Vedi CORFINIUM dell'anno: 1959 - 1994
CORFINIUM (Κορϕίνιον; Corfinium)
Città del Sannio, situata nella regione dei Peligni, nella vallata dell'Aterno, sulla via Claudia Valeria.
È menzionata per la prima volta a proposito della guerra dei confederati, del 90 a. C. Gli Italici scelgono C. come loro capitale chiamandola Italia (Vell. Paterc., ii, 16; Strab., v, 241; Diod., xxxvii, 2, apud Phot., p. 538). Durante la guerra civile fu una delle posizioni piu importanti (Caes., Beh. civ.; I, 15-23; Appian., lI, 38; Cic., Ad Att., (viii, 3, 7; 5, 2; ix, 7,1; 13, 7; 16, 1; Vell. Pat., ii, 50; Liv., Epit., 109; Senec., De benef., iii, 24; Flor., ii, 13; Oros., vi, 15; Lucan., ii, 478; Suet., Caes., 34; Nero, 2; Plut., Caes., 34; Cass. Dio, xli, 10, 11). Anche al tempo dell'Impero fu luogo importante, specialmente per la sua posizione sulla via Claudia Valeria, la quale originariamente terminava a C. (C. I. L., ix, p. 586) e solo sotto Claudio raggiunse Aterno.
Fu municipio sotto quattuorviri iure dicundo (C. I. L., ix, p. 297) e di appartenenza alla tribù Sergia. Menzionata da geografi (Plin., Nat. hist., iii, 106; Ptol., iii, 1, 64) e dagli Itineraria (Ant., 310; Tab. Peut., Geogr. Rav., iv, 35, p. 282 P) è ricordata anche nel Liber coloniarum. È sconosciuto il momento della sua distruzione. Nel primo Medioevo è ricordato, nella stessa zona, il vescovado di Valva.
Scarsi i resti archeologici rinvenuti presso l'odierna Pentima, durante scavi compiuti dal 1877 al 1922 circa. Presso la cattedrale di Pentima furono messi in luce mosaici in bianco e nero e tombe cristiane. Lungo la strada per Pratola Peligna e per Raiano si rinvennero celle sepolcrali ornate di marmi, tombe varie, sia a cremazione che ad inumazione, con corredo, e molte epigrafi sepolcrali. Presso la chiesa della Madonna delle Grazie vennero in luce resti di un antico acquedotto e, presso l'eremo di S. Terenziano, tracce di una antica via. Uno scavo compiuto presso la strada che va da Pentima a Raiano mise in luce un ampio fossato che potrebbe essere quello fatto aprire da Cesare. Tra le epigrafi rinvenute particolarmente interessanti sono quelle che ricordano sacerdotesse di Cerere e di Venere (C. I. L., ix, 3170, 3166, 3167) e quella che ricorda Dolabella Metilianus, costruttore di terme (C. I. L., ix, 3152). Dalla zona provengono sette bronzetti raffiguranti Ercole con la clava.
Bibl.: Ch. Hülsen, in Pauly-Wissowa, IV, 1901, coll. 1226-1227, s. v.; Mau-Merklin, Katalog, I, Roma 1913, p. 352 e Suppl. I, Berlino 1930, p. 189; K. Miller, Itineraria Romana, Stoccarda 1916, col. 323; G. Veith, Corfinium, in Klio, XIII, 1913, p. 5 ss.; C. I. L., IX, pp. 296-297; Not. Scavi, 1877, pp. 211-216; 1878, pp. 254-257; 1879, pp. 182-186; 1880, pp. 143-146, 296-298, 382-389; 1883, p. 89; 1886, p. 421; 1888, pp. 144, 198, 645; 1889, pp. 165, 282; 1891, p. 171; 1894, pp. 179, 386; 1895, p. 93; 1896, pp. 52, 170, 298, 490; 1899, p. 399; 1900, p. 642; 1902, p. 25, p. 469; 1903, pp. 173, 581; 1906, p. 416; 1922, p. 490.