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COREGIA

di Angelo Taccone - Enciclopedia Italiana (1931)
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COREGIA (χορηγία, choragium)

Angelo Taccone

Coregìa si chiamava nell'antica Atene la liturgia (v.) per cui un ricco cittadino si assumeva le spese d'un coro, lirico o tragico, per una festa celebrata dallo stato. L'ordinamento delle coregie risale all'età di Clistene. Non sempre però un solo cittadino si assunse tutte le spese della coregia. Verso la fine del sec. V, quando ormai Atene era impoverita dal lungo stato di guerra, si cominciò a ricorrere alla sincoregia, permettendo che le spese andassero divise fra due persone. Un secolo circa più tardi, verso il 309-8, lo stato avocò in apparenza a sé tutte le spese della coregia, nominando a presiedere gli spettacoli un pubblico funzionario, l'agonoteta, che in realtà sopperiva del proprio alla maggior parte delle spese.

Tali spese variavano assai, secondo che si trattasse di cori lirici o tragici, per le feste più solenni o per altre meno importanti, di cori di adulti o di giovani, ecc. Secondo quanto si apprende da Lisia, la spesa per un coro di adulti nelle grandi Dionisie sarebbe stata di 5000 dramme, per un coro di adulti nelle Targelie 2000 dramme, per un coro tragico 3000 dramme, per uno comico 1600 dramme, per altri due cori tragici 5000 dramme, per un coro di ragazzi 1500 dramme, per un coro ciclico nelle piccole Panatenee 300 dramme, per un coro di pirrichisti una volta 700, un'altra 800 dramme. Questi dati si riferiscono agli ultimi anni del sec. V.

Il corego doveva curare che a comporre il coro non entrasse gente che non ne avesse il diritto; doveva provvedere un locale per le esercitazioni di esso e mantenere durante tutto il periodo di ammaestramento tanto il coro quanto il maestro (se non era il poeta) e il flautista. Inoltre doveva abbigliare i coreuti secondo le esigenze dello spettacolo. Ch'egli avesse anche a dare somme di denaro ai coreuti sembra probabile, ma sull'entità di esse non siamo informati. Il corego era responsabile di fronte allo stato del perfetto funzionamento del coro. Egli per gli spettacoli drammatici doveva provvedere anche a eventuali cori secondarî di danzatori, alle comparse e talora a procurare un quarlo attore oltre i tre pagati dallo stato.

II giorno delle feste il corego compariva coronato e vestito di porpora in testa al coro: la persona sua era in quel giorno, come quella dei coreuti, sacra. In caso di vittoria egli era pubblicamente coronato e le iscrizioni da lui apposte all'ex-voto nonché le pubbliche liste dei vincitori ne tramandavano ai posteri il nome.

Il corego vincitore d'una gara ciclica lirica riceveva dallo stato il tripode assegnato alla sua tribù (i membri d'un coro ciclico erano scelti tutti nella stessa tribù, non cosi quelli d'un coro drammatico) e lo dedicava con un'iscrizione dov'erano ricordati la tribù, il corego, il poeta, l'arconte. Nel sec. IV fra il nome del poeta e quello dell'arconte era pure il nome del flautista. I tripodi statali sorgevano talora su basi ricchissime: si ricordi il bel monumento coregico di Lisicrate (334). Le iscrizioni del corego drammatico menzionavano il corego e il poeta; qualche volta anche il protagonista. Il corego drammatico doveva pensare da sé alla dedica che era in generale una tavoletta o un quadro votivo, con relativa rappresentazione e iscrizione, offerta nel tempio di Dioniso.

Bibl.: Reisch, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., III, col. 2409 segg.; A. Müller, Lehrbuch der griechischen Bühnenaltertümer, Friburgo in B. 1886; A. E. Haigh, The Attic Theatre, 3ª ed., Oxford 1907, p. 53 segg. e passim. Per le iscrizioni coregiche, v. Dittenberger, Syll., 1081-1092; A. A. Palaios, in Polemon, I (1929), p. 161 segg.; M. Guarducci, in Riv. Fil., n. s., VIII (1930), pagina 202 segg.

Vedi anche
tripode Sostegno a tre piedi generalmente di bronzo, talvolta di altro materiale (oro, argento, rame, marmo e terracotta). Usati fin dalle età più antiche dai popoli d’Oriente, i t. assunsero presso i Greci forme svariate; avevano piedi umani o zampe ferine o di toro, talvolta i sostegni erano a forma di figura ... ditirambo Antica forma di poesia lirica corale greca. Il nome è di etimologia incerta, forse pregreco. Il d., legato ai suoi inizi con il culto di Dioniso, fiorì in età classica a Corinto, Sicione, Tebe, Nasso; ne fu detto inventore Arione, ma forse deriva dalla Tracia o dalla Frigia. Trattò prima le vicende di ... Frìnico figlio di Polifrasmone Tragico ateniese, contemporaneo di Eschilo ma di lui più anziano; riportò la prima vittoria nell'olimpiade 67a (512-508 a. C.). Conosciamo 10 o 11 titoli di sue tragedie, tra le quali notevolissime, perché ispirate a grandi avvenimenti storici del tempo, La presa di Mileto (che valse all'autore una multa ... Demòstene Uomo politico e oratore ateniese (384 a. C. - 322 a. C.). Partecipò alla vita pubblica di Atene, dedicandosi alla difesa delle libertà democratiche contro l'espansionismo di Filippo II di Macedonia attraverso un'intensa attività oratoria (Filippiche, 350-341; Olintiache, 349-348; Per la pace, 346) e ...
Tag
  • GRANDI DIONISIE
  • ANTICA ATENE
  • PANATENEE
  • AGONOTETA
  • CLISTENE
Altri risultati per COREGIA
  • coregia
    Enciclopedia on line
    Una delle liturgie delle antiche città greche, per cui un ricco cittadino ( corego) era chiamato dallo Stato ad assumere la responsabilità e le spese di allestimento di un coro lirico o tragico. L’istituzione della c. risale in Atene al tempo di Clistene (508 a.C.). Verso la fine del 5° sec. fu ammessa ...
Vocabolario
coregìa
coregia coregìa s. f. [dal gr. χορηγία; v. corego]. – Una delle liturgie delle antiche città greche, per cui un ricco cittadino era chiamato dallo stato ad assumere la responsabilità e le spese di allestimento di un coro lirico o tragico...
corègico
coregico corègico agg. [dal gr. χορηγικός] (pl. m. -ci). – Della coregia, del corego: monumento c., ricca base monumentale che veniva innalzata in Atene per sostenere il tripode di bronzo donato dallo stato al corego vincitore di una gara...
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