MONTEZEMOLO, Cordero di
Nobile famiglia piemontese, di cui altri rami sono i Di Pamparato, i Di San Quintino, i Di Vonzo, ecc. I Cordero compaiono in Mondovì fino dal sec. XIII con un Guglielmo, consigliere del comune nel 1298. Si ricordano ancora un Pietro, pure consigliere nel 1347, un Niccolò, sindaco di Mondovì nel 1383, due Gian Francesco, dottori in legge nella seconda metà del sec. XVI, un Giuseppe Bartolomeo, segretario d'ambasciata in Spagna nel 1713 e in Roma nel 1720. Il nome di questa famiglia è anche legato alla storia dell'arte tipografica, perché un Baldassarre nel 1472 persuase Antonio Mathias di Anversa ad andare con lui a Mondovì da Genova, dove si era recato l'anno precedente per introdurvi la stampa, e pubblicarono in detto anno due edizioni dell'opera di S. Antonino De institutione confessorum. Un Adriano nel 1717 acquistò, da G. B. Busca, Montezemolo, che rimase col titolo marchionale in questo ramo della famiglia. Nel quale si segnalarono Massimo Pio Giuseppe (morto nel 1879), esule in Belgio e in Portogallo dopo il 1831, scrittore di economia politica, fondatore a Torino del Subalpino, deputato e senatore; un Emilio Eugenio, raccoglitore di patrie memorie (morto nel 1890); Ernesto Giuseppe (morto nel 1892), contrammiraglio; Cesare (morto nel 1903), maggior generale; Demetrio, vivente, generale, direttore della Biblioteca di S. M. il re d'Italia.
Bibl.: Schede mss. di A. Manno nella Biblioteca di S. M. il Re in Torino; Fumagalli, Lexicon typographicum Italiae, Florentiae 1905; Rossotto, Syllabus scriptorum Pedemontis, 267, Mondovì 1667.