COPROLITI (dal gr. κόπρος "sterco" e λίϑος "pietra")
Escrementi di Vertebrati trovati allo stato fossile. Sono frequenti specialmente nelle formazioni mesozoiche, così p. es. nel Bonebeds del Muschelkalk e Keuper svevo. E straordinariamente difficile potere stabilire a qual gruppo di animali, ì coproliti appartengano: per molto tempo si è creduto che quelli del Bonebeds svevo appartenessero agl'Ittiosauri, poi si è creduto che fossero di pesci. I coproliti abbondano nelle formazioni permiche e importanti sono quelli del Texas, avvolti a spirale, come una vite, mentre internamente risultano di lamelle ordinate concentricamente a spira. Nel classico giacimento di vertebrati di Pikermi sono pure numerosi i coproliti, verosimilmente di iene; comuni pure nelle grotte quaternarie a ossami, nei travertini, ecc.
I coproliti si presentano per lo più in masse tondeggianti, irregolari, di color giallo o cenerino e qualche volta rosse per presenza di ossido di ferri. Internamente contengono spesso frammenti di ossa e di denti, e anche residui di materie organiche non digerite. Quelli che si riscontrano in terreni calcarei sono piuttosto friabili, quelli dei terreni silicei e dei giacimenti più antichi sono molto compatti e talora molto duri. La loro composizione varia sensibilmente a seconda del luogo di origine.
I coproliti francesi, proprî del Cretacico, sono ricchi di fosforo; i coproliti inglesi dei sauriani fossili del Lyme-Regis e del Yorkshire, sono relativamente poveri. Non sono poi rari i coproliti che contengono acido urico, la qual cosa dimostra la loro origine da escrementi di uccelli e di rettili.
I più ingenti depositi coprolitici si riscontrano in Inghilterra dove nella contea di Cambridge se ne estraggono molte tonnellate al giorno. Se ne trovano anche in Italia, ma in quantità molto piccole e presentano interesse solo dal lato geologico.
Ecco la composizione di tre coproliti, uno dei quali italiano: