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COPROLITI

di Giuseppe CHECCHIA-RISPOLI - Francesco Scurti - Riccardo Oliveri - Enciclopedia Italiana (1931)
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COPROLITI (dal gr. κόπρος "sterco" e λίϑος "pietra")

Giuseppe CHECCHIA-RISPOLI
Francesco Scurti
Riccardo Oliveri

Escrementi di Vertebrati trovati allo stato fossile. Sono frequenti specialmente nelle formazioni mesozoiche, così p. es. nel Bonebeds del Muschelkalk e Keuper svevo. E straordinariamente difficile potere stabilire a qual gruppo di animali, ì coproliti appartengano: per molto tempo si è creduto che quelli del Bonebeds svevo appartenessero agl'Ittiosauri, poi si è creduto che fossero di pesci. I coproliti abbondano nelle formazioni permiche e importanti sono quelli del Texas, avvolti a spirale, come una vite, mentre internamente risultano di lamelle ordinate concentricamente a spira. Nel classico giacimento di vertebrati di Pikermi sono pure numerosi i coproliti, verosimilmente di iene; comuni pure nelle grotte quaternarie a ossami, nei travertini, ecc.

I coproliti si presentano per lo più in masse tondeggianti, irregolari, di color giallo o cenerino e qualche volta rosse per presenza di ossido di ferri. Internamente contengono spesso frammenti di ossa e di denti, e anche residui di materie organiche non digerite. Quelli che si riscontrano in terreni calcarei sono piuttosto friabili, quelli dei terreni silicei e dei giacimenti più antichi sono molto compatti e talora molto duri. La loro composizione varia sensibilmente a seconda del luogo di origine.

I coproliti francesi, proprî del Cretacico, sono ricchi di fosforo; i coproliti inglesi dei sauriani fossili del Lyme-Regis e del Yorkshire, sono relativamente poveri. Non sono poi rari i coproliti che contengono acido urico, la qual cosa dimostra la loro origine da escrementi di uccelli e di rettili.

I più ingenti depositi coprolitici si riscontrano in Inghilterra dove nella contea di Cambridge se ne estraggono molte tonnellate al giorno. Se ne trovano anche in Italia, ma in quantità molto piccole e presentano interesse solo dal lato geologico.

Ecco la composizione di tre coproliti, uno dei quali italiano:

Vedi anche
fossilizzazióne In geologia, processo (mineralizzazione, incrostazione, mummificazione, inglobamento, carbonizzazione) in seguito al quale resti di organismi animali e vegetali o tracce degli stessi possono conservarsi nei sedimenti della crosta terrestre divenendo fossili (➔ anche fossile). feci Gli escreti intestinali. Sono normalmente costituite dai residui della digestione, batteri, acqua, muco e, in minor misura, da cellule epiteliali, pigmenti biliari modificati, enzimi. In condizioni patologiche, nelle f. possono essere presenti anche parassiti o loro uova, accumuli di muco, microrganismi ... Mesozoico Era geologica, compresa fra Paleozoico e Cenozoico, quindi all’incirca tra 250 e 65 milioni di anni fa. Si divide in tre grandi periodi: Triassico, Giurassico e Cretaceo. Il limite inferiore dell’era in alcune regioni europee è marcato da nette superfici di discontinuità stratigrafica, al di sotto delle ... Cretaceo In geologia, il periodo più lungo dell’era mesozoica, che prende il nome da un calcare bianco, friabile costituito in gran parte da resti di microrganismi marini (Coccoliti, Foraminiferi e Tintinnidi), assai diffuso in Inghilterra (le ‘bianche scogliere di Dover’), in Francia (Bacino di Parigi), in Belgio ...
Tag
  • ACIDO URICO
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  • ITTIOSAURI
  • VERTEBRATI
  • MESOZOICHE
Vocabolario
copròlito
coprolito copròlito s. m. [comp. di copro- e -lito1]. – 1. In medicina, calcolo intestinale o alvino che si osserva in genere nel grosso intestino, nel cieco o nell’appendice cecale, composto da residui alimentari misti a materiale fecale...
fosfàtico
fosfatico fosfàtico agg. [der. di fosfato] (pl. m. -ci). – Di fosfato, di fosfati, contenente fosfati: depositi f., rocce sedimentarie organogene ricche di fosfati di calcio, più o meno fluorifere, costituite da resti inorganici di organismi...
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