COPALE o Coppale (voce d'origine messicana; fr., sp. e ingl. copal; ted. Kopal) o Resina anime (fr. résine animé; ted. Animeharz; ingl. animé)
Si designano sotto questo nome generico le resine fornite da diverse specie arboree di Leguminose, le quali servono alla fabbricazione delle vernici fini.
I copali si distinguono riguardo all'origine estrattiva in: copali sgorgati naturalmente o per incisione dagli alberi viventi, e copali fossili, che si trovano a poca profondità nel suolo, essudati in epoche più o meno remote da alberi oggi scomparsi. Quanto alla consistenza i copali si distinguono in duri, semiduri e teneri. La durezza è una qualità assai pregiata perché conferisce alle vernici una resistenza superiore. I più duri sono in generale i copali fossili, i quali per la prolungata permanenza nel sottosuolo hanno subito una trasformazioue intima (probabilmente una polimerizzazione). Il colore naturale dei copali ha anche molta importanza, poiché da esso dipende in gran parte la colorazione delle vernici; ve ne hanno di incolori o quasi, bianco argento, giallo citrino o ambrato di varie gradazioni, rosso pallido o scuro, e anche verde.
Secondo i paesi di provenienza i copali si distinguono in:
I. Copali d'Africa, i quali vengono suddivisi in: a) Copali della costa orientale, di Zanzibar e del Madagascar, forniti dal Trachylobium verrucosum Hayne (Hymenaea verrucosa Gaert.), albero di grandi dimensioni. Il copale fossile proveniente da questi paesi è il copale duro più stimato sul mercato europeo, ricercato per la fabbricazione delle vernici dette da esterno, cioè vernici per carrozzeria, per mostre di botteghe, ecc., resistenti alle intemperie. Si rinviene in masse irregolarmente piatte o arrotondate, di grandezza variabile da quella di un pisello a quella di un pugno, coperto da una crosta bianca opaca dovuta all'ossidazione lenta subita nel suolo. Sbarazzato da questo strato, si presenta di color giallo pallido o quasi incolore, durissimo, vetroso, trasparente, ma con superficie esterna opaca zigrinata, che gli ha fatto dare il nome di copale pelle d'oca. Questo copale veniva un tempo in commercio per mezzo degl'Indiani, e perciò era chiamato copale indiano o di Bombay; oggi arriva sui mercati europei direttamente dai luoghi di origine. Il copale di Mozambico è dovuto alla Copaifera Gorskiana Benth. b) Copali dell'Africa occidentale. Già creduti prodotti in maggior parte dalla Copaifera Guibourtiana Benth. (Guibourtia copallifera Bennet), sono dovuti a una specie poco conosciuta di Cyanothyrsus. Si distinguono: copali di Sierra Leone, d'Angola, di Benguela, del Congo (dovuti alla Copaifera mopane Kirk e al Trachylobium Dewerianum), del Camerun e della Nigeria (prodotti non dalla Daniella thurifera, ma dal Cyanothyrsus ogea Harms).
II. Copale d'America, dato dalla Hymenaea courbaril L., albero diffuso dal Messico al Brasile e nelle Antille. È considerato nel commercio come semiduro, è stato anche chiamato tenero, ma il vero copale tenero è la resina Dammara o Kauri (v. agathis). Questo copale semiduro dà vernici meno colorate, ma meno resistenti, le quali possono essere bene usate come vernici da interno, cioè per mobili, scatole, ecc. Anche la H. stilbocarpa Hayne del Brasile fornisce un copale poco differente di quello dato dalla H. courbaril.
I copali duri e semiduri si sciolgono solo in parte negli ordinarî solventi (alcool, etere, cloroformio, acetone, benzolo, ecc.), pochissimo nell'etere di petrolio e nell'essenza di trementina, e sono affatto insolubili negli olî grassi. Per renderli solubili nell'olio di lino e nell'acqua ragia, per la preparazione delle vernici, si ricorre a varî sistemi, principalmente al riscaldamento prolungato ad alta temperatura; si ottengono così i pirocopali, solubili facilmente e senza residuo, anche a freddo, negli olî grassi e nell'essenza di trementina. Come prodotto secondario della cottura del copale si ottiene per distillazione l'olio di copale nella proporzione del 25% della resina; esso è buon solvente per il copale stesso e per altre resine e si usa nella fabbricazione delle vernici.
Bibl.: H. J. de Cordemoy, Les plantes à gommes et à résines, Parigi 1911.